L’ex caserma perde pezzi e arrivano le transenne
AGORDO. I lavori non partono e l'ex caserma degli alpini intanto perde i pezzi. Se qualcuno pensava che la recinzione montata negli ultimi giorni attorno all'edificio che un tempo ospitava la caserma “XXII marzo 1848”, nella zona prospiciente via XXVII aprile ad Agordo, fosse l'indizio di un prossimo inizio delle operazioni per la ristrutturazione dello stabile si sbagliava. I lavori in corso voluti dalla società proprietaria, la Turinvest di Padova, sono dei semplici lavori di ordinaria manutenzione.
«Quando si sono verificate le ultime forti folate di vento», spiega l'ufficio tecnico del Comune di Agordo, «qualche pezzo di lamiera si è staccato dal tetto della struttura. È questa la ragione per cui la proprietà ha deciso di intervenire per mettere in sicurezza lo stabile e prevenire situazioni spiacevoli».
Tutto qui, dunque. Ma non è poco. Questo, dunque, è lo stato in cui versa un edificio situato alle porte di piazza Libertà. Un edificio (quelle dell'ex caserma degli alpini) che, assieme alle ex officine Parissenti e all'ex caserma dei carabinieri, è oggetto di un piano urbanistico attuativo che coinvolge due società private (la Turinvest e la Belluno Iniziative) e che il consiglio comunale di Agordo ha approvato nella primavera 2009. Sei anni fa. I privati potrebbero iniziare a lavorare immediatamente (previa firma della convenzione), ma non lo fanno. Anzi, Turinvest ha fatto ricorso al Tar contro il Pua. Ricorso ancora pendente. Dopo il consiglio comunale dello scorso novembre in cui la minoranza di ImmaginiAmo Agordo aveva chiesto una variante al Pua (per il consigliere Giulio Favretti ci sono dei paletti «che non fanno partire i privati») e auspicato delle riunioni ad hoc sul tema per uscire dall'impasse e rispondere all'interesse pubblico, un incontro si è svolto. «L'intero consiglio comunale», spiega il sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, «ha incontrato i rappresentanti della Turinvest. La società ci ha spiegato che aveva presentato un nuovo progetto alla soprintendenza, ma che tale proposta era stata bocciata. Ci hanno pure detto che intendevano chiedere il riesame. Da quanto ho capito, però, il progetto è stato sì accettato, ma con una serie di vincoli così stringenti che difficilmente incontreranno la disponibilità della Turinvest».
Tutto è dunque ancora fermo, salvo il materiale sul tetto che in questi giorni verrà sistemato. Da Roit lascia comunque uno spiraglio di speranza: «La posizione dell'amministrazione comunale muove dal fatto che c'è una crisi nel settore del mercato edilizio, per cui si può anche valutare di rivedere il Pua. Attendevamo il giudizio del riesame, poi la proprietà non si è più fatta sentire. Adesso vedremo se riusciamo a organizzare un nuovo incontro, magari anche con l'altra società coinvolta». (g.san)
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