L’ex moglie è malata, il marito la risposa

Mariarosa Da Rù risulta residente ad Alano di Piave ma l’appartamento è una topaia, ieri l’appello della donna in chiesa
DeMarchi Montebelluna chiesa di Contea
DeMarchi Montebelluna chiesa di Contea

ALANO DI PIAVE. Gli occhi tristi di Ruggero Priarollo e dell’ex moglie Mariarosa Da Rù raccontano molto più di quanto esprimano le loro parole. Lei, 59 anni, residenza ufficiale in una «catapecchia invasa da topi e muffa ad Alano di Piave» - come racconta il figlio Christian,, cardiopatica, è in attesa di un intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore. Lui, muratore in pensione, ha deciso di riaccoglierla nella sua casa , un alloggio popolare di via Monte Forcella a Contea di Montebelluna, nonostante la loro storia d’amore si sia ufficialmente chiusa nel 1990, dopo quasi 20 anni dal “sì, per sempre”, davanti al giudice del divorzio.

Ma basta guardare la delicatezza dei suoi gesti per capire che Mariarosa è ancora nel suo cuore. «Mio padre», conferma Christian dalla Germania dove si è trasferito nel 2014 in cerca di lavoro, «è ancora innamorato della mamma». Tanto da proporle di risposarla per garantirle cure e un tetto sotto cui dormire. Mariarosa, 270 euro di pensione di invalidità, è a Montebelluna dallo scorso settembre quando è rientrata dalla Germania per farsi curare. Davanti a lei un’aspettativa di vita minata dall’insidioso avanzare del tumore. «Neppure un anno, hanno decretato i medici», dice il figlio, la voce rotta da un singhiozzo.

Ruggero l’ha subito accolta senza fare troppe domande. Il problema è arrivato al momento di chiedere la residenza in città, «necessaria», dice Mariarosa, «per le cure». Ruggero abita in un alloggio Ater e, di conseguenza, un nuovo ingresso in casa deve essere approvato dall’addetto dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale. «Che ha negato a mia madre il permesso di restare nell’appartamento assegnato a mio papà, se non in maniera temporanea», riferisce Christian, «Il motivo? Risulta residente ad Alano, in una casa diroccata non certo abitabile. Inoltre i miei sono divorziati e dunque mamma non può rientrare nel nucleo familiare di papà».

Lo dice la legge, lo registra l’Ater, non si discosta il Comune che, a sua volta, non ha accettato la richiesta di residenza presentata dalla donna. Marirosa è disperata e ieri ha chiesto aiuto ai fedeli riuniti in chiesa a Contea per la messa delle 10, nel giorno dell’Immacolata, reso speciale dall’apertura del Giubileo.

«Finita la predica», racconta. «Ho chiesto al parroco di salire sul pulpito e raccontare la mia storia». Cinque minuti di silenzio assoluto mentre Marirosa illustrava con parole semplici il suo calvario. «Ho bussato a mille porte», ha ripetuto, «Ma nessuna si è aperta. Dal sindaco nessun aiuto». Un timido applauso che poi è diventato scrosciante coinvolgendo tutti i fedeli . Il volto di Marirosa bagnato dalle lacrime e, a fine messa, l’invito del parroco a scambiare due chiacchiere in canonica.

Un incontro forse non risolutivo, ma sicuramente capace di regalarle un po’ di speranza nel giorno di apertura del Giubileo della Misericordia. «Non è stato facile alzarsi in mezzo alla gente riunita per la messa», garantisce la donna, «ma sono davvero disperata». Dopo il gesto dell’ex marito, pronto a rinnovarle la sua promessa di amore eterno, ieri le è arrivata la vicinanza della comunità. Ma a Marirosa servono atti concreti. «Ho contattato la sindaca di Alano», aggiunge, «Purtroppo ho ricevuto solo un due di picche. Il sindaco di Montebelluna non ha fatto di meglio. Qualcuno mi aiuti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:matrimonio

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi