L’ex procuratore Pavone fa arrestare una borseggiatrice a Venezia

Ha bloccato da solo una bosniaca che gli  aveva sfilato il portafogli a bordo del vaporetto, poi l’ha consegnata alla polizia

VENEZIA. Il procuratore arresta la ladra. Tutto in diretta, sull’imbarcadero veneziano di piazzale Roma. Una 31enne di origine bosniaca non poteva immaginare che l’uomo al quale stava tentando di portare via il portafogli, nella ressa del vaporetto della linea 2 era Francesco Saverio Pavone, un magistrato in pensione da pochi mesi dopo l’esperienza a Belluno, che in altri tempi aveva assicurato alla giustizia il boss della Mala del Brenta, Felice Maniero.

La scelta della vittima da derubare è stata la più infelice possibile e la vicenda si è conclusa con l’arresto di O.F. da parte della polizia e una direttissima per furto aggravato celebrata ieri mattina in laguna, con tanto di condanna a un anno e due mesi, senza la sospensione condizionale della pena.

La donna era già conosciuta alle forze di polizia per un certo numero di episodi analoghi e giovedì a mezzogiorno si trovava nel piazzale del parcheggio più frequentato dai turisti, dove evidentemente aveva in mente di tentare un colpo.

Secondo la ricostruzione della questura, ha avvistato quest’uomo distinto, che dimostra meno dei 73 anni che ha, in compagnia della moglie. I due, che vivono abitualmente a Venezia stavano salendo sul vaporetto, che li avrebbe trasportati a casa.

La donna si è piazzata alle loro spalle, dopo essersi accorta del fatto che Pavone custodiva stranamente il portafogli nella tasca posteriore destra dei pantaloni. Abituato ad avere più di due occhi, soprattutto durante le indagini più complicate, Pavone si è accorto di una mano che gli stava slacciando il bottone e prelevando il portafogli.

Si è girato di scatto, trovandosi davanti una donna con il classico maglione sul braccio, utile a nascondere il maltolto.

Ha avuto la prontezza di bloccarla, serrandole i polsi con le mani, mossa che ha fatto cadere a terra il portafogli. Il pubblico ministero ha avvertito il personale dell’azienda dei trasporti Actv, il quale ha a sua volta allertato il 113. È passata una mezz’oretta, nel frattempo i due non si sono mossi da quella posizione, a costo di finire nel canale.

Quando sono arrivati gli agenti, O.F. ha tentato di dire che non era stata lei e, in un secondo momento, chiesto di potersi allontanare, visto che il furto non si era consumato, ma è stata arrestata e processata per direttissima e condannata.

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