L’ex sindaco Franceschi verso la Cassazione

Depositate le motivazioni della sentenza d’Appello. L’avvocato Prade: «Difficile la prescrizione»
gian paolo perona- perona- belluno- incontro in provincia tra amministratorio ed anas
gian paolo perona- perona- belluno- incontro in provincia tra amministratorio ed anas

CORTINA. Franceschi va in Cassazione. Il ricorso al terzo grado di giudizio è dato per probabile dall’avvocato difensore dell’ex sindaco di Cortina, Antonio Prade, ma prima bisognerà leggere con attenzione le 48 pagine di motivazioni della sentenza della Corte d’Appello di Venezia, che a metà gennaio ha ridotto sensibilmente le condanne in primo grado non solo per Franceschi, ma anche per il vice Enrico Pompanin, l’imprenditore Teodoro Sartori e l’assessore Stefano Verocai: «Probabile che si vada alla Corte di Cassazione», anticipa Prade, «ma una decisione definitiva sarà presa non appena avremo studiato con cura le motivazioni, che si presentano piuttosto complicate e sono appena state depositate».

I fatti del processo su appalto dei rifiuti, etilometro e telelaser sono del 2011, ma sembra difficile puntare sulla prescrizione: «L’udienza in Cassazione sarebbe fissata d’urgenza, pertanto non possiamo confidare sull’estinzione dei reati», riprende Prade, «nelle prossime ore faremo tutte le valutazioni e decideremo come procedere».

Franceschi è passato da tre anni e sei mesi a nove mesi e 200 euro; Pompanin da due anni e otto mesi a otto mesi e 140 euro, Sartori da due anni e sei mesi a otto mesi e 140 euro e Verocai da un anno e quattro mesi a quattro mesi. Nessun risarcimento danni per la dirigete e grande accusatrice Emilia Tosi, che a Belluno si era vista riconoscere 10 mila euro, mentre il comandante della polizia locale Nicola Salvato aveva ritirato la costituzione di parte civile, durante il dibattimento, a fronte del risarcimento. Le accuse mosse dal procuratore Francesco Saverio Pavone andavano dalla turbativa d’asta alla minaccia a pubblico ufficiale. La Corte d’Appello ha spiega che l’appalto dei rifiuti era stato cucito addosso all’imprenditore Sartori, ma «senza alcuna prospettiva di arricchimento personale da parte degli amministratori» del Comune di Cortina. Nessuno voleva fare dei soldi alle spalle del Comune, in altre parole.

Tutti gli imputati si sono visti riconoscere le attenuanti generiche «per la loro ridotta capacità criminale anche e per il comportamento processuale». Sono sempre stati presenti alle udienze e hanno rilasciato dichiarazioni spontanee. Le difese hanno avuto una certa soddisfazione, ma potrebbero non accontentarsi e puntare all’assoluzione. In questo caso, il passaggio fondamentale è quello in Cassazione.

Gigi Sosso

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