L’hangar della Nato diventa museo della “guerra fredda”
FARRA D’ALPAGO. Un hangar della base missilistica, costruita ai tempi della guerra fredda, al centro della Piana del Cansiglio, sarà trasformata in museo sulla "cortina di ferro". Ma non è il solo progetto che la Regione ha in procinto di realizzare: poco distante dallo stesso hangar, infatti, sta attrezzando il parcheggio per i camper, sempre più numerosi. La Regione lo fa attraverso l’ente “Veneto Agricoltura” che presto sarà trasformato in Agenzia. E proprio per verificare il patrimonio che verrà trasferito dall’una all’altra parte è salita in Cansiglio la quarta Commissione, quella del patrimonio, che ha compiuto una puntuale ricognizione, a 10 gradi sotto zero. L’hangar è quasi nascosto, da colline che lo circondano ad un’altezza tale da proteggerlo dalla vista.
L’attività museale sarà soprattutto multimediale, mentre gli ampi spazi del contenitore serviranno da auditorium, specie per le scolaresche, e da laboratorio naturalistico per le stesse. La commissione ha poi compiuto un sopralluogo all’ex hotel San Marco, la cui area confina con l’insediamento del Corpo forestale dello Stato e la villetta che ha ospitato, in vacanza, i presidenti della Repubblica Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro. «Abbiamo trovato un immobile in condizioni fatiscenti, che sostanzialmente è da abbattere, perché abbandonato da più di 20 anni e realizzato in modo approssimativo», fa sapere Giampietro Possamai, consigliere regionale della Lega Nord, che risiede a Cappella Maggiore, quindi ai piedi del Cansiglio.
Il San Marco è oggetto in questi mesi di una vivace discussione. Andrea Zanoni, ambientalista, consigliere regionale del Pd, ha condiviso la scelta di abbattere l’immobile, ma nello stesso tempo ha rilanciato l’idea delle associazioni Mountain Wilderness ed Ecoistituto, che possa essere ricostruito soltanto se verrà dato in concessione, magari per 99 anni. Altrimenti? «È meglio trasformare l’area in un prato». «Questo è l’unico immobile del Cansiglio che la Regione è intenzionata ad alienare» ha riferito Possamai, il quale non ha voluto pronunciarsi sull’opzione da lui ritenuta prioritaria: se privatizzare il sito oppure assegnarlo in concessione. «L’importante, per l’altopiano e per tutto l’Alpago, è poter contare su un grande albergo, capace almeno di ospitare un pullman di turisti. Un centro benessere che sia tale da rilanciare la foresta sul piano del turismo naturalistico. Una bella, innovativa struttura in vetro, per dar modo agli ospiti di traguardare l’accattivante panorama a 360 gradi».
L’albergo è richiesto soprattutto dagli appassionati del vicino campo da golf, 18 buche, al momento il più alto delle Alpi. Nei prossimi giorni la Commissione si riunirà a Venezia e stenderà una serie di suggerimenti da offrire a chi dovrà decidere, primo fra tutti il consiglio regionale. La commissione ha visitato anche una malga che fa parte del patrimonio della Regione ed ha ascoltato una lunga ed approfondita relazione della responsabile dell’Ufficio Veneto Agricoltura di Pian Cansiglio, Paola Berto che ha informato che dalla sola gestione forestale l’ente ricava circa 250 mila euro l’anno. «La foresta è indubbiamente una fra le meglio tenute d’Italia, ma» insiste Possamai «ha necessità di una regolamentazione delle aree di sosta, di un migliore arredo delle stesse. E anche di una razionalizzazione della sentieristica, che pure abbisogna di una segnalazione più puntuale». C’è chi ha calcolato – fra questi Daniele Dal Mas di Fregona – che nell’anno appena trascorso il Cansiglio è stato raggiunto da almeno 50 mila turisti, che però hanno invaso i boschi spesso disordinatamente.
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