Libera, firma di don Ciotti sul presidio nato a Pieve

Ma il religioso è stato tutto il giorno in giro per il Cadore: al cimitero dai genitori e poi al tradizionale “pranzo della legalità” organizzato alle Medie di Lozzo

PIEVE DI CADORE. Don Luigi Ciotti torna in Cadore, accolto come sempre da un grande affetto e entusiasmo.

L'occasione è stata la nascita del nuovo gruppo cadorino dell'associazione Libera, da lui fondata 20 anni fa, che si impegna sul fronte della legalità e della cittadinanza attiva. La lunga giornata è iniziata alle scuole medie di Lozzo dove si è svolto il tradizionale “pranzo della legalità” con i prodotti biologici frutto del vicino orto e campo coltivato dagli studenti. Contestualmente si sono svolte anche le premiazioni della gara di orienteering dedicata alla memoria della guardia forestale Lino Doriguzzi. Anche don Ciotti, accompagnato dalla giornalista del Gruppo Abele Mirta Da Prà Pocchiesa, è stato a tavola e ha molto gradito il cibo preparato dai ragazzi in collaborazione con i cuochi dell'Enaip di Calalzo e la Pro Loco Marmarole, il cui ricavato andrà a sostengo delle cooperative di Libera sui terreni confiscati alle mafie e alla nuova associazione dei genitori di Lozzo “Scuola Aperta”.

Successivamente c'è stato un affollato incontro pubblico all'auditorium di Lozzo con don Ciotti a ruota libera sui temi di attualità, dove è emerso tutto il suo orgoglio cadorino: «Compimenti a tutti per l'organizzazione», ha detto il sacerdote antimafia, «quando ho ricevuto l'invito e saputo che nasceva un nuovo gruppo di Libera ho provato una grande gioia. Per me è infatti sempre un piacere tornare nella mia terra, sono subito venuto in visita al cimitero per commemorare i miei cari, come il mio amico scomparso, l'artista Romano Tabacchi. Anche se sono andato via da piccolo da queste montagne, queste terre ti rimangono nel cuore. Oggi ero invitato anche in Messico per la nascita di un nuovo gruppo di Libera in America Latina ma non potevo mancare all'appuntamento nella mia valle». Esortazione forte poi sul tema dell'ambiente: «Le nostre montagne hanno bisogno di essere tutelate e difese, non si possono dimenticare stragi come il Vajont; ma anche oggi ci sono tanti pericoli e opere che minacciano la bellezza del Creato. E poi, permettetemi un sogno. Mi batterò sempre per vedere la realizzazione del parco naturale delle Marmarole, Antelao e Sorapiss: sarebbe una risorsa a vantaggio di tutti che non esclude nessuno.» Presente il sindaco Mario Manfreda e tante associazioni e scuole che faranno parte integrante del nuovo sodalizio. Infine momento ufficiale a Pieve dove, nella sala della Magnifica, è stato siglato il patto nascita del nuovo presidio di Libera, intitolato come da statuto ad una vittima innocente di mafia con la scelta ricaduta su Barbara Rizzo, giovane madre uccisa per errore in un attentato 30 anni fa con i suoi figli gemelli Salvatore e Giuseppe a Trapani. A fare gli onori di casa il vicepresidente della Magnifica, Emanuele D'Andrea, con il sindaco Maria Antonia Ciotti e un'ampia rappresentanza di amministratori e del mondo delle parrocchie e associazioni di volontariato cadorine. Presenti anche i referenti di Libera: quello regionale Roberto Tommasi, la coordinatrice provinciale Michela Morini e il nuovo referente di Libera Cadore, ovvero il docente ed ex sindaco di Calalzo Piermario Fop.

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