L’ibis eremita è in vacanza sul Piave

Guidati da due ultraleggeri, 24 esemplari sono atterrati ieri al Fant air club per una sosta sulla via di Orbetello
Di Nicola Pasuch

SANTA GIUSTINA. Passa per la Valbelluna la reintroduzione in natura, attraverso la migrazione guidata, dell’ibis eremita, spettacolare volatile che da quattrocento anni è estinto in Europa. Erano superate da poco le 15, ieri pomeriggio, quando due parapendii a motore sono atterrati tra i comuni di Sedico e Santa Giustina, sul prato del Fant air club, seguiti da uno stormo di ventiquattro ibis eremita. Allo spettacolare atterraggio hanno assistito una trentina di bellunesi che fin dal primissimo pomeriggio si sono appostati per seguire l’arrivo dei volatili.

La spedizione è partita venerdì scorso dal campo di addestramento di Camp Brunn, a Salisburgo, e costituisce la terza migrazione guidata dall’uomo per la reintroduzione in natura dell’uccello nero dal lungo becco. La meta finale del viaggio è la riserva naturale di Orbetello, in provincia di Grosseto dove, se non ci saranno intoppi, i volatili arriveranno nei primi giorni di settembre. Gli uccelli neri sono planati sul prato verde del Fant club dopo aver compiuto alcuni spettacolari giri circolari sopra le teste dei curiosi osservatori. Alcuni dotati di binocolo, altri di macchine fotografiche, altri semplicemente ad occhio nudo, hanno passato alcune decine di minuti ad attendere l’arrivo del drappello, con lo sguardo rivolto verso il Serva da dove, secondo le indicazioni ricevute, sarebbero dovuti spuntare. Intanto, appostate su una panchina, alcune componenti della spedizione (arrivate con largo anticipo) hanno seguito dal computer il tracciato percorso da uccelli e aerei, tenendosi in contatto con i viaggiatori.

Minuto dopo minuto lo stormo è stato segnalato tra Longarone e Ponte nelle Alpi, poi a dieci chilometri dal punto di arrivo, quindi sopra Sois. Ed ecco avvicinarsi il primo parapendio, tallonato dai ventiquattro uccelli neri e seguito ad una certa distanza dall’altro veivolo. Infine, l’atterraggio dei due mezzi a motore e, circa un minuto più tardi, quello dei volatili. Una volta a terra, gli ibis sono stati nutriti dalle due studiose che li guidano in questo viaggio. Rifocillati gli animali, piloti e scienziate si sono lasciati andare ad un brindisi. E, tra un cin cin e l’altro, non sono mancati gli apprezzamenti alle Dolomiti, in una splendida giornata di sole. Il Fant air club è entrato a far parte di questa bella storia d’amore per gli animali appena cinque giorni fa.

«Hanno trovato il nostro club sul portale online Avioportolano - spiegano Dario Siragna e Romeo Fregona del Fant air club - e ci hanno contattati sabato scorso. Per noi, naturalmente, si è trattato di un’esperienza nuovissima. Certo, qui erano atterrati aereoplani provenienti da diverse parti dell’Italia, e anche dalla Francia e dalla Svizzera, in virtù delle collaborazioni e dei contatti che abbiamo con il resto dell’Europa, ma mai era capitata una cosa simile».

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