Licenziato il sindacalista della Fiom alla Clivet di Feltre

Pellencin è fuori dall’azienda, ma Zuccolotto tuona: «Decisione illegittima e senza precedenti, la pratica passa ai legali»

FELTRE. Licenziato per giusta causa. Ieri al suo rientro Giorgio Pellencin, rappresentante delle Rsu alla Clivet in quota Fiom Cgil ha trovato ad attenderlo la notizia che forse già si aspettava. Una lettera di licenziamento che gli è stata consegnata dall’ufficio personale dove si è recato non appena ha varcato la porta dello stabilimento. Un epilogo che sa di scontro all’arma bianca visto che la Fiom-Cgil di Belluno per bocca del suo segretario provinciale, Luca Zuccolotto, bolla il provvedimento come «pretestuoso e illegittimo» e che segna il livello più basso delle relazioni sindacali all’interno della fabbrica con sede a Villapaiera. Il sindacato ha subito indetto un’ora di sciopero alla fine di ogni turno, ma la partecipazione degli operai pare sia stata piuttosto modesta.

Ora la questione passa nelle mani degli avvocati. Della Cgil sicuramente, tenuto conto della dura presa di posizione del sindacato, affidata a uno stringato comunicato stampa dello stesso Zuccolotto: «Giudico questa decisione molto grave e senza precedenti nella storia sindacale di questa provincia, che mette in discussione le libertà sindacali sancite dal contratto collettivo nazionale dei lavoro e dallo statuto dei lavoratori». Poi l’annuncio che la vicenda non finisce qui: «La Fiom-Cgil respinge il licenziamento del delegato Fiom Giorgio Pellencin, ritiene pretestuose e illegittime le motivazioni adottate dall’azienda per licenziare il lavoratore, e tal fine ha già dato mandato ai propri legali per la tutela dell’organizzazione e del lavoratore colpito dal provvedimento di licenziamento».

Il caso era esploso la scorsa settimana quando venne alla luce il provvedimento di sospensione ai danni del rappresentante delle Rsu per effetto del dossier raccolto da Clivet nei confronti di Pellencin, pedinato su ordine dell’azienda una o più persone in occasione in occasione di alcuni permessi sindacali. Periodi che ufficialmente Pellencin ha trascorso fuori dalla fabbrica per espletare il suo ruolo di sindacalista, mentre secondo le informazioni assunte da Clivet il rappresentante Fiom avrebbe utilizzato in tutto o in parte per attività personali.

Da subito era apparso evidente il limite sottile che divideva la legittima azione di tutela da parte dell’azienda dall’invasione di campo in terreno sindacale. In fabbrica la notizia aveva destato comunque sconcerto perché un’azione mirata con tanto di pedinamenti rappresenta per Clivet un salto di qualità nella rete dei controlli. Un salto che porterà la questione Pellencin in tribunale perché la Fiom-Cgil ritiene il provvedimento antisindacale.

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