Liceo instabile, 600 studenti al Forcellini
FELTRE. Colpo di scena negli equilibri della formazione scolastica superiore del feltrino: dal primo suono della campanella di settembre, saranno gli studenti del liceo Dal Piaz a fare armi e bagagli e trasferirsi tutti e seicento all’istituto Forcellini di Boscariz. E questo perché l’edificio di via Rizzarda non è sicuro ai fini della statica e dell’antisismica, come confermato dalla perizia geologica che ancora mancava e che ha completato quella geotecnica. L’annuncio del trasferimento imminente è stato dato alla fine della scorsa settimana dal responsabile per l’edilizia scolastica della Provincia, Tonus, al preside Gianpietro Da Rugna. Nemmeno il tempo di riaversi dalla sorpresa che è stato convocato a tempo record il consiglio di istituto: l’edificio ex scuola media Luzzo dove è collocato da anni il liceo Dal Piaz, cresciuto sia in termini di iscritti che di importanti dotazioni strumentali (si parla di trecentomila euro di investimenti), sarebbe risultato il peggiore della provincia dal punto di vista della tenuta statica.
Questo è stato dato a intendere ai dirigenti e ai rappresentanti di istituto che hanno nemmeno due mesi a disposizione per traslocare, con forze risicate e squadre provinciali ridotte all’osso. E se il tempo è poco pochissimo, le domande sono incalzanti. La prima domanda sorta spontanea è se saranno intrapresi i lavori di messa in sicurezza dell’istituto concordati, nella programmazione e nella tempistica, dalla Provincia. Ma intanto, il “polo tecnico” approvato dal comitato d’ambito e pronto a unificare gli apparati dirigenziali e amministrativi nella sede di Boscariz di Negrelli, Forcellini, Colotti e Rizzarda già a partire dall’anno scolastico imminente, ha cambiato denominazione e si chiama “istituto superiore di Feltre”.
E i problemi del trasferimento del liceo sono già stati messi sul piatto sia da Dario Bond, commissario di Forza Italia, che dal sindacato scuola. Oltre che dal consiglio di istituto, dagli insegnanti, dai genitori e dagli studenti, pronti a dare battaglia. «Se si voleva dare il colpo di grazia alle nostre scuole, eccoci accontentati», esordisce Dario Bond. «Il sindaco di Feltre deve raccogliere questo appello perché così facendo si indebolisce a vantaggio di Belluno la capacità di attrarre del feltrino. Se la scuola, come già era noto, aveva problemi così gravi, l’intervento di messa in sicurezza andava programmato ed eseguito in via prioritaria. Non si può adesso saltar fuori e imporre un terremoto di questo tipo. Ci sono di mezzo centinaia di migliaia di euro di investimenti nell’edificio del Dal Piaz, a questo si è pensato? In questa maniera, peraltro, si va a spostare in periferia non una scuola, ma la scuola di Feltre considerato il flusso di studenti in costante incremento. Davvero ci si appella al politico della città per eccellenza, al primo cittadino, a maggior ragione se si candida a palazzo Piloni, perché si faccia marcia indietro».
Gli esponenti del consiglio di istituto, peraltro, non hanno avuto modo di vedere gli spazi del Forcellini «perché è ancora un cantiere aperto». Ed è chiaro per tutti che uno spostamento, nei tempi prospettati e con le risorse a disposizione, equivarrebbe a fare lezione «in tende di muratura» . Il consiglio d’istituto si appella ai politici di Comune e Provincia «perché vogliamo siano loro a dircelo». E pone alcune richieste inderogabili, se proprio questo trasferimento s’ha da fare.
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