L’idea di Grones: «Due autovelox sul passo Falzarego»

Dopo la tragedia di giovedì, cresce la preoccupazione «Ci sono motociclisti che in montagna corrono troppo»
Di Gianni Santomaso

LIVINALLONGO. «Valuteremo la possibilità di mettere degli autovelox fissi lungo qualche rettilineo del passo». Il giorno dopo l'incidente mortale avvenuto sul Falzarego, il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones, riflette sull'accaduto e sulla situazione in generale del traffico sui passi e nel territorio comunale.

Per lui il caso del centauro tedesco di 62 anni che giovedì, durante un sorpasso azzardato lungo la strada regionale 48 del passo Falzarego, è finito sotto le ruote anteriori di un furgone che stava arrivando in direzione opposta, è un caso che non va sottovalutato, ma che non deve nemmeno creare un eccessivo allarmismo. «Un caso identico», dice Grones, «è successo sul Campolongo tre anni fa. Quindi è il secondo nel giro di tre anni. È chiaro che c'è qualche motociclista che corre e spesso chi corre è gente che non sa andare in moto, che l'ha presa a noleggio e non ha molta pratica. In quei casi lì basta una disattenzione».

Tuttavia Grones non ignora la gravità di quello che è successo. «Quest'anno abbiamo fatto vari controlli con l'autovelox: ne abbiamo messi due ad Arabba e uno a Pieve, nelle zone in cui era stato richiesto dalla gente, dove ci sono più persone che passeggiano. Mi pare, però, che non ci siano state grosse multe o comunque interventi sanzionatori».

Nel frattempo il Comune ha avuto l'autorizzazione a posizionare altri due box per l'autovelox fisso anche a Brenta e a Livinè. Ma, con quello che è accaduto giovedì non è escluso che, nel prossimo futuro, possano trovare posto anche sul Falzarego. «Vediamo, potremmo metterne un paio lungo i rettilinei del passo. È lì, quando vedono un chilometro tutto dritto, che qualcuno si mette a correre».

Per il sindaco, tuttavia, è stata un'estate abbastanza tranquilla. «Il bel tempo ha indubbiamente favorito un certo movimento. Va detto che ad agosto vanno tutti un po' più piano e poi credo non siano stati inutili i controlli che i vigili hanno fatto e le postazioni autovelox laddove ci sono. È così: quando vedono il box rallentano. La funzione deterrente degli autovelox fissi è sicura. E dobbiamo proseguire in questo senso. D'altronde, se c'è l'idea che sulle Dolomiti non ci sono controlli, è chiaro che la gente si mette a correre. Certo mettere i box sui passi risulta un po' più difficile, perché poi ci accusano di voler fare cassa».

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