Ligabue, una canzone è dedicata a Belluno
BELLUNO. Una canzone dedicata a Belluno, ispirata da un periodo un po' cupo della carriera di Luciano Ligabue, insieme a Vasco il più grande rock man italiano. Se è cosa nota che l'artista emiliano ha fatto il militare a Belluno, come scritto in più pagine della sua biografia, in pochissimi sanno che il brano “Dove fermano i treni” è dedicato alla nostra città. Non lo sapeva nemmeno la castionese Barbara Iannotta, da sempre super fan del Liga, quando ha visto Ligabue il 9 settembre nel back stage del Mondovision tour di Torino, in un incontro riservato ai pochi fortunati del fan club ufficiale Bar Mario che avessero vinto il sorteggio. Barbara aveva provato ad essere nel back stage già a Milano, poi per Torino la sorte è stata benevola, al suo concerto di Ligabue numero undici.
«Eravamo una ventina – dice Barbara – io ovviamente ero l'unica di Belluno e ci hanno portato in una stanza sotto le gradinate. Dopo qualche parola con Riccardo Guernieri (il regista del video Siamo chi Siamo, ndr) è arrivato il Liga. Dopo i primi convenevoli, spazio alle domande. Ero molto emozionata, ma sapevo che aveva fatto il militare a Belluno e così sono partita. “Io arrivo da una città che sicuramente ti evoca più di qualche ricordo. Sei mai tornato, o hai mai pensato di tornare a Belluno?”. Lui è rimasto piuttosto colpito, così ha fatto una breve premessa per chi (quasi tutti) non conosceva la storia.
Anno 1979. Artigliere di montagna a Belluno. Un periodo per lui tremendo: l'anno di naja fatto controvoglia in una cittadina dove, in quel periodo, come dice lui, c'erano più militari che abitanti. Ogni tentativo di contatto con le ragazze andava male perché "quelli con la sfumatura alta non avevano nessuna speranza, non venivano proprio considerati e ti tenevano alla larga”.
Da qui Ligabue svela della canzone. «Ci ha raccontato di contare con ansia i giorni che lo separavano dalla licenza. Con una specificazione: "un posto che ho frequentato tanto a Belluno è stata la stazione ferroviaria. L'ho frequentata così tanto da scriverci una canzone: Dove fermano i treni"». La canzone è contenuta nel secondo album (Sopravvissuti e Sopravviventi), dai critici considerato quello più cupo della sua produzione e rivalutato solo recentemente. Poi un'altra rivelazione. «Ci ha detto di aver fatto recentemente una toccata e fuga in incognito a Belluno, per vedere che sensazioni poteva dargli, ma sorridendo ci ha assicurato che nessuna vecchia sgradevole sensazione è riemersa».
Il siparietto finale dell'incontro ha fatto scogliere Barbara. Arriva il turno degli autografi sui pass e il Liga... «Barbara, allora sei tu la belumat?". "Anca masa", gli ho detto. Due baci e via a vedere il concerto, ahimè sotto una bel temporale».
Quello che è sicuro è che da adesso in poi quella canzone un po' dimenticata, per Belluno avrà un valore particolare.
Attilio De Col
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