Lilt, al via un ambulatorio per i tumori del cavo orale
BELLUNO. Parte il 27 novembre la prima campagna preventiva della Lilt (Lega italiana lotta contro i tumori) per l’individuazione delle lesioni precancerose del cavo orale. Le visite si svolgeranno al secondo piano dell’ospedale San Martino una volta al mese (indicativamente l’ultimo venerdì). Per i soci Lilt la visita sarà gratuita, a chi non lo è verranno richiesti i 15 euro di quota associativa. Per prenotare il controllo si dovrà chiamare l’associazione allo 0437 944952 dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12.
«Sarà un dentista, il dottor Fagherazzi a svolgere questa indagine», spiega il presidente della Lilt di Belluno, Mario Leonardi. «Il professionista cercherà, tramite una indagine visiva nella bocca del paziente, eventuali lesioni precancerose, per poi indirizzare la persona, in caso di esito positivo, verso un altro percorso di cura», precisa Spiridione Della Lucia, medico alla divisione di Broncopneumologia del San Martino e consigliere della Lilt provinciale.
La sperimentazione prevede una cinquantina di visite all’anno (10 al mese) per cominciare. «All’inizio pensavamo di incrementare l’ambulatorio dermatologico con uno urologico per le neoplasie della prostata, ma poi ci siamo focalizzati sulle lesioni orali», precisa Della Lucia, che aggiunge: «Le neoplasie del cavo orale sono abbastanza diffuse e sono spesso legate allo stile di vita: alcol, fumo e una cattiva igiene orale sono tra le cause di questi tumori. Diciamo che questo ambulatorio ha la stessa importanza del pap-test. Si cercheranno le lesioni presenti nella bocca del paziente, permettendo di distinguere un’afta da un’ulcera, da un problema della gengiva».
Ambulatorio dermatologico. Questo servizio si aggiunge all’ambulatorio dermatologico partito nel 2008. Il servizio è andato via via crescendo, tanto che, come precisa Ilva Dal Pont della Lilt, «dal settembre 2014 al giugno 2015 abbiamo avuto 2.200 visite; l’anno precedente ci eravamo fermati a circa 1.500».
L’ambulatorio si sta espandendo, secondo gli obiettivi del progetto, in tutta la provincia. «Ad oggi abbiamo avuto un aumento di utenti dal Feltrino», sottolinea Dal Pont, «mentre stanno crescendo i pazienti dal Cadore e dall’Alpago. Difficile determinare quante siano le prime visite, ma considerando i dati da un anno all’altro è chiaro che sono alcune centinaia».
A funzionare è soprattutto il passaparola: chi va a farsi controllare i nei, poi ne parla con altri amici. E così via. «E se all’inizio questo servizio vedeva soprattutto persone dai 60 anni in su, ora invece l’età media dei pazienti va dai 45 anni in giù», concludono dalla Lilt.
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