Limana: la lettera del pilota dell’F16 alla sua soccorritrice emoziona i 300 presenti

Sabato sera hotel Piol gremito per il film sul caccia caduto in Valbelluna nel febbraio del 1985. Presente anche Salvatore La Luce, comandante della base di Aviano. Il regista Carraro: «L’americano Brown ringrazia ancora Ermelinda Dal Farra»

Ivan Ferigo
I protagonisti della serata limanese
I protagonisti della serata limanese

Un richiamo decisamente oltre le attese. La sala azzurra dell’Hotel Piol strapiena, con oltre 300 persone tra invitati e cittadini, e almeno altrettante restate fuori. Detto ciò, una serata memorabile, quella di sabato. Nella quale, con la presentazione del documentario “Lo schianto dell’F16 a Limana” di Giovanni Carraro, si è ricordato – esattamente quarant’anni dopo – un episodio segnante, ancora vivo nella memoria di molti. Un evento ricco di colpi di scena. Su tutti, una nuova – toccante – lettera dell’allora pilota Charles Timothy Brown ad Ermelinda Dal Farra, all’epoca sua soccorritrice. E, subito dopo, le sentite parole del comandante della Base di Aviano, Salvatore La Luce.

Ma anche uno sketch teatrale che reinterpreta l’intervista al contadino Giuseppe Sommacal. E approfondimenti riguardo a Dino Buzzati e a dettagli tecnici d’aviazione.

Non sono certo mancate sorprese ed emozioni, nella serata condotta da Andrea Cecchella. Innanzitutto, dopo i saluti introduttivi, la prima proiezione del documentario. Un condensato in 25’ di quella tragedia sfiorata, ripercorsa sotto vari aspetti: i ricordi dei testimoni oculari Massimo Sommacal e Michele Troian, quelli della soccorritrice, i contributi tecnici dei vigili del Fuoco di Belluno e dei comandanti della Base di Aviano, il simpatico video amatoriale di cinque ragazzi dell’Iti, le incredibili coincidenze de “La nube di bisce” di Buzzati con l’episodio, la lettera di ringraziamento del pilota ad Ermelinda. E poi un turbinio di testimonianze di tutti gli “attori” coinvolti, a vario titolo, nel progetto. Con alcuni momenti culminanti.

«È andato tutto come volevo», gioisce Carraro. «Abbiamo fatto un grande regalo ad Ermelinda. Stamattina (ieri, ndr) mi ha scritto: “Guarda, mi hai aperto il cuore”». Quella missiva, letta (tradotta) da Cecchella sulle note di “Interstellar”, è stata il picco della serata. Commoventi parole che, quarant’anni dopo, l’allora pilota, raggiunto dopo mesi di contatti, rivolge alla sua soccorritrice (e alla comunità di Limana), ricordando l’aiuto ricevuto, nonostante fosse un perfetto sconosciuto e parlasse un’altra lingua. Parole ricche anche di carica religiosa. «In più», evidenzia Carraro, «ha partecipato il Comando della Base di Aviano. Mi avevano scritto che, per loro impostazione, non avrebbero fatto interventi. Invece il comandante, il colonnello Salvatore La Luce, ha pronunciato uno dei discorsi più belli che si potessero immaginare. Si è sentito in dovere di prendere parola, e di trasferire anche lui il fatto nella sfera sentimentale».

Quindi i ricordi dei cinque amici dell’Iti, tra cui lo stesso Carraro. Un momento rivissuto anche con uno sketch teatrale non previsto, con Michele Sbardella ad impersonare il contadino Giuseppe Sommacal intervistato (come all’epoca) da Ezio Pavoni, e Cecchella a tradurre dal dialetto all’italiano. Mentre l’intervento di Valentina Morassutti, pronipote di Buzzati, ha approfondito l’ultima fase dello scrittore, il suo legame con Santa Rita da Cascia e gli ex voto de “I miracoli di Val Morel”. Specie per chi non è riuscito ad entrare, in questi giorni il documentario sarà trasmesso in via speciale da Telebelluno.

Dopo la prima messa in onda di ieri sera alle 20.30, si replica oggi alle 16.30 e domani alle 10.30. Il film si può inoltre vedere sul canale YouTube di Giovanni Carraro.

Infine, data l’affluenza al di là di ogni aspettativa, l’evento sarà sicuramente riproposto, probabilmente in estate.

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