Limana: no all’impoverimento dell’ospedale

Ieri in consiglio comunale votato un ordine del giorno contro l’atto aziendale dell’Usl: «Va modificato»
LIMANA. «Perplessità e grande preoccupazione per la perdita di alcune competenze maturate nell’ospedale San Martino di Belluno, identificato dalla programmazione regionale quale Hub provinciale, nonché degli ospedali di Agordo e Pieve di Cadore». Questo quanto si legge nell’ordine del giorno portato ieri in consiglio comunale a Limana da Edi Fontana, vice sindaco e assessore alle politiche sociali. Un odg che ricalca la mozione predisposta la scorsa settimana, all’unanimità, dalla Conferenza dei sindaci del distretto di Belluno.


Al centro il nuovo atto aziendale dell’Usl 1 Dolomiti. E il senso della mozione è chiaro: dire no al depotenziamento della sanità bellunese. E chiedere la modifica delle scelte contenute all’interno dell’atto dell’azienda sanitaria, «che ha “giocato” un po’ al ribasso», ha detto Fontana, «utilizzando parametri più bassi rispetto a quelli previsti dalla Regione».


Nell’atto aziendale, come evidenziato dalla Conferenza dei sindaci, verrà ridimensionato e depauperato il polo cardiologico del distretto di Belluno; l’unità operativa complessa di Cardiologia di Pieve diventerà unità semplice; non esisterà un’unità semplice in carico alla Chirurgia di Belluno a fronte dell’istituzione, invece, di unità semplici in altre strutture ospedaliere, tra cui Feltre; l’unità semplice di Chirurgia di Agordo passerà sotto quella complessa di Pieve di Cadore, mentre oggi era in capo a Belluno. Infine, l’unità semplice di elisoccorso (ma non il servizio) sarà eliminata.


Tutti aspetti evidenziati anche nell’ordine del giorno portato in consiglio a Limana, che «stigmatizza il mancato coinvolgimento di sindaci e consigli comunali nella fase di elaborazione dell’atto aziendale».


«L’assessore regionale alla sanità», si legge nel documento, «il presidente e i commissari della V commissione della Regione, i rappresentanti politici del territorio presenti a Venezia devono prendere visione di quanto inspiegabilmente è stato disegnato per la salute dei cittadini del distretto di Belluno da parte della direzione dell’Usl 1 Dolomiti».


L’ordine del giorno ha ottenuto il voto favorevole dei consiglieri di minoranza Renata Dal Farra e Luciano Reolon. La Dal Farra, in particolare, ha fatto la proposta, accolta dal consiglio, di inserire il tema Codivilla di Cortina, «affinché ne sia ripristinata la piena funzionalità per l’emergenza-urgenza, la cardiologia e la specializzazione per il trattamento dell’osteomielite».


Giovanni Puppato ha espresso il proprio voto contrario, ritenendo «il consiglio comunale sede non adeguata per discutere un argomento che richiede competenza e preparazione». L’ordine del giorno sarà inviato al direttore generale dell’Usl 1 e alla Regione, a tutti i sindaci della provincia e agli esecutivi dei distretti di Belluno e Feltre «per ragionare sul bene globale della sanità montana, superando la logica delle politiche sanitarie di “spartizione” per cercare finalmente la condivisione su un progetto comune, cosicché tutti i cittadini possano essere tutelati nella loro salute in modo equo e appropriato, in un sistema funzionale e organizzato, non diviso e messo in competizione secondo la logica della spartizione tra poli ospedalieri».
(m. r.)


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