L’Inail vuole l’autopsia sulla salma di Martini

VAL DI ZOLDO. L’Inail ha chiesto l’autopsia. Ci sono infatti motivi assicurativi alla base del fatto che non sono stati ancora celebrati i funerali di Angelo Martini. La morte del gestore del camping...

VAL DI ZOLDO. L’Inail ha chiesto l’autopsia. Ci sono infatti motivi assicurativi alla base del fatto che non sono stati ancora celebrati i funerali di Angelo Martini. La morte del gestore del camping Palafavera, nel pomeriggio di venerdì scorso, era stata qualificata fin da subito come infortunio sul lavoro e la richiesta dell’esame autoptico è partita appunto dall’Istituto nazionale assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro. I tempi di attesa si sono così dilatati.

La procura aveva ritenuto sufficiente l’ispezione esterna sul corpo del 70enne zoldano e il sostituto procuratore D’Orlando avrebbe già concesso il nulla osta per la celebrazione dei funerali. Non c’è nulla di rilevante dal punto di vista penale, tanto più che Martini non era solo il titolare della struttura ricettiva, ma anche il responsabile della sicurezza: in ogni caso, non potrebbe rispondere di nulla.

L’esame ha evidenziato il fatto che l’uomo non ha avuto un malore: i medici l’hanno escluso in maniera categorica. Era in buona salute, ma dev’essere scivolato all’improvviso. Stava facendo un’operazione già ripetuta chissà quante altre volte e senza alcuna conseguenza, in vista della riapertura del campeggio.

Secondo la ricostruzione delle prime ore, Martini doveva manovrare la leva dell’acqua ed è caduto nel pozzetto del tombino, battendo con violenza la testa e morendo sul colpo. Intorno alle 14.30 Martini si trovava vicino all’ufficio del camping: lungo il marciapiede c’è il tombino con il pozzetto, del quale aveva appena sollevato la copertura. Il pozzetto stesso è profondo un metro e mezzo, per questo motivo l’uomo è stato costretto ad allungare le braccia e infilare la testa, per azionare la maniglia. È caduto nell’angusto pozzo, atterrando con il capo e perdendo la vita.

Non ci sono testimoni della tragedia e ad accorgersi di quello che era successo sono stati alcuni amici, che lo aspettavano a un appuntamento, non l’hanno visto arrivare e si sono preoccupati, andandolo a cercare. In particolare, è stato Enrico Piva a tirarlo fuori, quando però non c’era più nulla da fare. Il medico legale arrivato a bordo dell’ambulanza del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso di Martini e informare il magistrato di turno. Accanto ai medici, hanno lavorato gli addetti dell’Ispettorato del lavoro.

In questi giorni, si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio e vicinanza alla famiglia di Martini. Ora non resta che attendere i funerali.

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