L’incendio è ancora un mistero
TAIBON. Mistero sull’incendio di Taibon. L’ipotesi dolosa rimane la più accreditata, soprattutto perché la casa di viottolo dei Rone non è abitata da più di vent’anni e non risulta che abbia un impianto elettrico attivo. Si cerca un innesco o almeno un indizio: «Ci stiamo lavorando» è la risposta dei pompieri di Agordo.
«Non si sa ancora nulla e aspettiamo anche noi l’esito delle indagini di carabinieri e vigili del fuoco», allarga le braccia il vicesindaco Loris De Col, «da quando vivo qui, ho sempre visto quella casa in muratura e sassi disabitata e possiamo confermare che non era servita dall’elettricità. La famiglia proprietaria si è estinta e ci possono essere al massimo dei parenti di secondo grado, che personalmente non ho mai né visto né conosciuto».
Nessuno può avere qualcosa contro questa famiglia. Esclusa, dunque, l’ipotesi del dispetto: «Questo dovrebbe essere sicuro», conclude De Col, «non si vede che motivi di attrito ci potrebbero essere. Meno male che il fuoco è rimasto circoscritto e non ha coinvolto le altre abitazioni piuttosto vicine della località di Forno Val, oltre al fatto che siamo al limite del bosco verso la Valle di San Lucano». (g.s.)
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