L’incendio non è doloso «Colpa dell’elettricità»

BELLUNO. Le lacrime delle commesse. Tante e amare, ma non sarebbero bastate a spegnere le fiamme, a Piazza Italia. Il giorno dopo si ha la conferma del fatto che l’incendio di lunedì sera non...

BELLUNO. Le lacrime delle commesse. Tante e amare, ma non sarebbero bastate a spegnere le fiamme, a Piazza Italia. Il giorno dopo si ha la conferma del fatto che l’incendio di lunedì sera non è stato doloso. Nessun fiammifero. Non ci sono segni di scasso, accanto a quella vetrata sfondata dai vigili del fuoco, per entrare nel negozio, in fondo al centro commerciale Emisfero e spegnere il fuoco, che ha divorato la collezione di moda autunno - inverno. Aspettando i rilievi dei pompieri, si è capito che la scintilla sarebbe scaturita dall’impianto elettrico. I principali imputati sono dei faretti, che peraltro erano stati spenti dalle tre ragazze al lavoro, all’orario di chiusura. Come al solito.

Sotto gli occhi chiusi di quella coppia, che si scambia un tenero bacio, c’è l’inferno. I capi che erano alloggiati negli scaffali sono finiti inceneriti, tra giacche a vento, maglioni e camicie. Se può consolare, si è salvato solo il materiale contenuto nel magazzino, alle spalle del punto vendita. Non è ancora stata fatta una stima ufficiale dei danni, ma sono ingenti, anche se la catena Piazza Italia ha sempre praticato dei prezzi popolari. Danneggiato anche il fabbricato, tra le fiamme e quel fumo acre, che anche ieri aggrediva le narici. Graffiava i polmoni .

In giornata, dovrebbe comiciare la bonifica dei locali, dopo che per via Tonegutti sono passati anche i carabinieri del Comando di Belluno e i tecnici dell’Arpav. Le apparecchiature in loro dotazione hanno decretato che la qualità dell’aria era adeguata e questo ha permesso agli altri negozianti di aprire le attività, a cominciare dal bar accanto e il grande magazzino di alimentari, frutta e verdura. Non ci sono stati contrattempi per loro, mentre all’ingresso est del negozio di moda stava iniziando una processione, tra l’assicurazione, gli esperti di elettricità e bonifiche e anche operatori nel campo del riciclo del materiale.

Tutti ricevuti dal capozona di Piazza Italia e da una delle otto commesse, particolarmente addolorata. Che la sera del rogo aveva fatto tardi, alla caserma dei carabinieri, ma ieri non si è mossa idealmente dalla cassa. Nel suo racconto, la chiave per capire cosa è successo. Come tutte le sere, lei e le colleghe avevano controllato tutto.

Gigi Sosso

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