L’incidente fu per un malore: assolto l’autista del bus

Assolto il conducente dell'autobus dell'Atvo che il 21 marzo 2009 finì fuori strada a Perarolo
L’autobus di linea dell’Arvo finito in una scarpata a bordo della strada
L’autobus di linea dell’Arvo finito in una scarpata a bordo della strada
PERAROLO
. È stato assolto perché al momento dell'incidente fu colto da malore. È terminato così il rito abbreviato a carico di Luca Donato, l'autista del bus di linea Cortina-Venezia dell'Atvo, che il 21 marzo 2009 finì fuori strada, a Perarolo, tra la spalletta del viadotto e la scarpata, lungo la bretella della statale dell'Alemagna tra Rivalgo a Macchietto, dopo il sorpasso azzardato di un pullman degli studenti dell'Edison-Volta di Mestre.


Occupata tutta la corsia contromano, il mezzo fece la curva in uscita e dopo 200 metri finì nella scarpata. Un'auto in senso contrario riuscì miracolosamente a passare tra i due mezzi senza toccarli. Quattordici i feriti, tra cui l'autista dell'Atvo. Alcuni vennero condotti all'ospedale di Pieve, uno a Conegliano e gli altri sei a Belluno. Il pullman della tratta Cortina-Venezia travolse anche uno dei semafori lampeggianti del tunnel che finì spalmato sul pullman scolastico, dove infranse un cristallo sul lato sinistro, fino a terminare la corsa sullo specchio retrovisore destro. A quel punto l'autista dell'Atvo perse il controllo del mezzo che andò a insaccarsi tra la spalletta del viadotto e la scarpata. Il guard rail aprì il fondo dell'autobus come una scatola di sardine. Sul posto polizia stradale, vigili del fuoco che tagliarono le lamiere per estrarre i feriti, ed il soccorso alpino. Cinque le ambulanze (da Belluno, Pieve e Cortina) inviate dal Suem. Scene, veramente impressionanti, che a posteriori sanno di vero e proprio miracolo, visto che non ci scappò il morto. E i feriti se la cavarono tutto sommato con poco. Il giudice Giancotti ha assolto l'imputato accogliendo le richieste del pm Simone Marcon e della difesa con l'avvocato Francesco Schioppa. Determinante la perizia dei dottori Antonio Regazzo e Giuseppe Didonè che hanno stabilito che Donato fu colto da un malore (una "sincope vaso-vagale") durante la guida. Un malore che - hanno detto i periti in aula - può capitare a chiunque.

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