«L’industria cambia dobbiamo adeguarci: lo deve fare anche la scuola»

Giacomelli, direttore generale Sinteco, propone la creazione di un Istituto tecnico superiore in provincia di Belluno

LONGARONE

«L’economia bellunese ha una necessità urgente, improrogabile: differenziare la propria offerta, emanciparsi decisamente dall’occhialeria, che ovviamente svolge un ruolo ancora fondamentale ed imprescindibile, ma non può più rappresentare, nell’epoca della globalizzazione, l’unico asset occupazionale di un’area. E di dare visibilità a tutte le micro-realtà imprenditoriali che già adesso è capace di esprimere e che devono crescere, di dimensione e di numero».

il fatturato

Stefano Giacomelli, classe 1968, direttore generale della Sinteco di Longarone, è uno dei manager più apprezzati del Bellunese. Lui, nativo di Pieve di Cadore, ha scelto di rimanere a lavorare in provincia dopo la laurea in Ingegneria Elettrotecnica all’Università di Padova, e di guidare un’azienda come Sinteco che ha preso in mano quando fatturava 10 milioni di euro e l’ha portata ai 52 milioni di fine 2018, quasi raddoppiando gli addetti, oggi giunti a 190.

Sinteco fa parte del Gruppo Bucci Industries di Faenza (guidato dal presidente Massimo Bucci e dal fratello Stefano, nonché dall’Ad Tommaso Tarozzi), che di milioni ne ha fatturati lo scorso anno 190, in decisa crescita sui dodici mesi precedenti. «Andando a spulciare l’elenco degli iscritti a Confindustria Belluno Dolomiti – prosegue Giacomelli, che dalla neo presidente Lorraine Berton riceverà a breve la delega per l’innovazione – ti rendi conto di quante belle realtà ci siano, di quante opportunità hanno proprio le micro imprese in mano a manager giovani, con dimensione internazionale e grande voglia di fare. A questa frastagliata realtà la Confindustria Belluno Dolomiti deve dare maggiore visibilità».

«bisogna cambiare»

Giacomelli pone anche l’attenzione sui grandi cambiamenti a cui è soggetto il mondo del lavoro. «Lo stesso modello attuale di industria – spiega – sta cambiando in maniera irreversibile: o siamo pronti a cambiare anche noi o siamo destinati a restare dei dinosauri, rispetto al nuovo che avanza, ad estinguerci. È chiaro che l’imprenditore è focalizzato quotidianamente sul risultato immediato ed ha poco tempo per aprirsi ad una visione di medio periodo e di scenario macroeconomico. In questo deve aiutarlo proprio l’associazione, puntando sull’alta formazione».

la proposta

Qualche esempio? «Credo che dovremmo portare a Belluno un Istituto Tecnico Superiore, perché gli Its più vicini oggi sono a Treviso e ad Udine. Si tratta di scuole che aggiungono due anni al normale iter scolastico e consentono quindi di incrementare e sviluppare quell’esperienza di alternanza scuola/lavoro che non può essere ridotta solo a qualche mese. Una scuola di questo tipo interagisce meglio con imprese che, come Sinteco, hanno sempre fame di personale qualificato».

top 500

Stefano Giacomelli sarà uno dei tre interlocutori del direttore del Corriere delle Alpi, Paolo Possamai, alla tavola rotonda che si terrà in occasione della presentazione dello speciale Top 500 Aziende Belluno, promosso dal nostro giornale.

Con lui anche Antonio Bortoli, direttore Generale di Lattebusche SCA e Alessio Cremonese AD di Manifattura Valcismon SpA. L’appuntamento è per giovedì 14 febbraio alle 17.30 al Park Hotel Villa Carpenada di via Mier 158. L’incontro sarà introdotto dallo stesso Paolo Possamai e da Filippo Zagagnin Partner di PwC; ed aperto con un intervento su “Le performance delle imprese di Belluno e provincia” di Antonio Parbonetti, professore ordinario del Dipartimento Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova, e di Giorgio Simonelli, Associate Partner di PwC. La chiusura sarà affidata a Lorraine Berton, neo presidente di Confindustria Belluno Dolomiti.

Da anni la Sinteco opera con successo nel campo dell’automazione industriale di primo livello, realizzando macchinari ed impianti produttivi che vanno ben oltre i dettami di Industry 4.0; l’azione si concentra principalmente nei settori del medical, dell’automotive, farmaceutico, cosmesi, elettronica e meccanica di precisione. E Sinteco rappresenta un volano per alimentare un tessuto economico produttivo che va ben al di là del suo stabilimento.

la nuova sede

Con l’ingresso nel gruppo Bucci ha ampliato non solo la gamma delle attività, ma anche il raggio d’azione a livello mondiale. Un anno fa ha inaugurato una nuova sede, attigua a quella storica, dedicata allo sviluppo della divisione med-tech e quest’anno le intenzioni sono di allargare ulteriormente la sua sede (attualmente di 8.000 mq complessivi) per realizzare macchine sempre più complesse.

La neonata divisione med-tech si occupa esclusivamente della progettazione, costruzione e validazione degli impianti che realizzano e collaudano i cosiddetti “medical device”, ad esempio i tubi tracheali, i kit per emodialisi od i cateteri; nella stessa divisione vengono realizzati gli impianti per automatizzare le farmacie centrali degli ospedali; impianti che garantiscono la somministrazione e la tracciabilità del farmaco in mono dose.

«Insomma, interveniamo automatizzando quelle attività di cura – che stanno fra la sala operatoria ed il reparto di terapia intensiva».

«Inoltre – chiude Stefano Giacomelli – dato che stiamo ampliando la nostra offerta in termini di applicativi software per l’industria e l’ospedale, siamo alla ricerca di nuove figure che abbiano competenze informatiche a vari livelli. Altro obiettivo, comunque in linea con quanto fatto fino ad ora, è quello di potenziare la nostra presenza negli Usa, in Brasile ed in Cina. Se ci sono giovani che vogliono accompagnarci in questo viaggio, anche decidendo di fare una esperienza all’estero presso le nostre filiali, mi contattino pure». —




 

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