Linee interrate, politica divisa

Condividono la proposta i gruppi di Fitto, Forza Italia e M5S. Fredda la Regione

BELLUNO. Entusiasmo ma anche cautela nei confronti della proposta di legge dei deputati del Psi per l’interramento degli elettrodotti. A dare il loro appoggio convinto sono il gruppo dei Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto, il senatore Giovanni Piccoli (Forza Italia) e il deputato Federico D’Incà (Movimento 5 stelle).

«Come gruppo politico appoggiamo con convinzione la proposta, in quanto si tratta di una problematica di livello nazionale che va affrontata come tale e condivisa a un livello più alto di quello locale», spiega Daiana Broi, coordinatrice per il Bellunese del gruppo di Fitto. «Personalmente da tempo mi batto per la revisione del progetto di Terna nel Bellunese, e trovo che questa proposta sia assolutamente di buon senso. Auspico venga condivisa da tutte le forze politiche, superando gli schieramenti e gli interessi di parte guardando per una volta al bene della comunità e del territorio».

Condivisione arriva anche da parte di Giovanni Piccoli, che da un paio di mesi sta lavorando ad una proposta simile «guardando a cosa succede negli altri Paesi europei», e di Federico D’Incà: «È una proposta interessante e il Movimento 5 stelle la appoggerà quando arriverà in aula», spiega. «Nel Bellunese il problema delle linee esiste e ci sarà ancora di più con il passaggio della nuova linea in Valbelluna e a ridosso delle Dolomiti Unesco. Da tempo sostengo che l’interramento sia la soluzione migliore».

Prende tempo la senatrice di Fare! Raffaela Bellot, che si riserva di leggere il testo della proposta di legge e di analizzarla con il suo gruppo e con il territorio. E parla di territorio anche il deputato del Pd Roger De Menech: «Sicuramente le linee guida sono condivisibili, ma proposte come questa poi vanno declinate sul territorio, se vogliamo essere concreti e non fare populismo. Guardiamo se è fattibile».

Freddina la Regione. L’assessore all’ambiente Bottacin teme «si tratti solo di una boutade, anche se meglio tardi che mai. La proposta comunque ha un senso». All’assessore Marcato (energia) invece scappa un mezzo sorriso: «Praticamente è come dire che siamo contrari alla fame nel mondo», dice. «È ovvio che dove c’è un impatto ambientale bisogna interrare le linee, come si fa a non essere d’accordo?».

La proposta di legge è condivisibile, ma a due condizioni: «Che si espliciti la copertura finanziaria», conclude scettico sul fatto che bastino 100 milioni di euro all’anno, «e che ci sia garanzia che i tempi di intervento in caso di guasto siano rapidi. Una linea aerea ha un elemento positivo, che la riparazione avviene in fretta se si rompe. Siamo tutti ambientalisti, ma quando rimaniamo senza corrente ci lamentiamo. Teniamolo presente anche in questo caso». (a.f.)

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