L’Inps rassicura sulla sede «Non chiude ma cambia»
AGORDO. «Nessuna chiusura di sede, ma riclassificazione della struttura da Agenzia a Punto Inps». La direzione regionale dell’Inps ribatte sia al sindaco Sisto Da Roit che a Gianluigi Della Giacoma della Cgil Funziona pubblica, precisando quello che sarà il futuro dell’Inps di Agordo.
La direzione regionale spiega che, sulla scia di quanto fatto dall’Inps a livello nazionale, anche sul territorio si è fatto un approfondimento «in ossequio alle disposizioni legislative in tema di “spending review”». In tal senso andrebbe letta «la trasformazione dell’Agenzia di Agordo in Punto Inps, deliberata da oltre un anno dopo un percorso che ha visto coinvolti i portatori di interessi del territorio e che si è concluso con il parere favorevole alla trasformazione organizzativa espresso dai rappresentanti in seno al Comitato provinciale e al Comitato regionale Inps».
Per Inps non ci sarà alcun problema per gli utenti: «Non vi sarà alcuna chiusura di sede Inps nel comune di Agordo quanto una trasformazione di modulo organizzativo con la riclassificazione della struttura. Nonostante i trenta chilometri che separano Agordo da Belluno, si è tenuto conto delle caratteristiche del territorio, mantenendo immutato il livello di attenzione al cittadino con una struttura che garantirà l’apertura tre giorni alla settimana. Il personale verrà individuato dal direttore provinciale dell’Inps e continuerà a prestare all’utenza il medesimo servizio oggi reso relativamente all’attività di prima informazione e consulenza».
«Nessuna penalizzazione – continua – deriverà ai cittadini dal fatto che le pratiche vengano lavorate in parte in altro luogo. La lavorazione di pratiche in un luogo piuttosto dell’altro è una scelta organizzativa che ogni azienda, pubblica o privata, si trova ad affrontare».
La direzione, infine, precisa anche la questione della scelta dei locali. «Nell’ambito di questo programma di razionalizzazione rientra anche la ricerca di idonei locali di proprietà pubblica che possano ospitare, prioritariamente in comodato gratuito, le strutture Inps, Agenzie o Punti Inps, presenti sul territorio. Si ritiene che questa costituisca una forma di sinergia virtuosa, con la quale, in un periodo di contenimento della spesa pubblica, varie amministrazioni mettono a fattor comune le proprie scarse risorse per assicurare ai cittadini il massimo dei servizi disponibili. È chiaro che tali operazioni si sono potute realizzare laddove i locali offerti corrispondevano non ai desiderata dell’Inps, quanto piuttosto ai requisiti minimi di accessibilità, funzionalità e decoro».
La Lega Nord dell’Agordino, intanto, scende in campo per fare pressione sul Comune, lanciando una raccolta di firme da presentare al sindaco. «L’Inps chiede uno spazio che è facilmente individuabile», spiega il Carroccio, che sprona quindi l’amministrazione ad agire.
Gianni Santomaso
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi