L’inversione, poi il malore fatale

La Procura: «Fatto accidentale». L’ex poliziotto aveva tentato di spingere l’auto

LENTIAI. Nessun mistero, è stata un tragica fatalità. Nel fascicolo redatto a conclusione delle indagini dai carabinieri della compagnia di Feltre e consegnato alla Procura di Belluno si parla esplicitamente di “fatto accidentale”, mentre le cause del decesso di Carmelo Russo e della moglie Marilene Biasin sono riconducibili a un eccessivo sforzo fisico abbinato a un principio di assideramento. Ricostruzione sulla base del quale il magistrato di turno non ha ritenuto necessario aprire un’inchiesta, disponendo già domenica che le due salme fossero messe a disposizione dei familiari.

Chiara sembra essere anche la dinamica dell’accaduto. I due, a bordo della Volkswagen Up bianca, avevano raggiunto località Boschi, a Lentiai, nella giornata di sabato, dove presumibilmente avevano perso l’orientamento, imboccando in discesa una stretta stradina silvopastorale, dopo aver superato gli ultimi caseggiati presenti in zona. Accortisi dell’errore, i due avevano tentato di effettuare un’inversione, ma nella manovra qualcosa era andato storto: l’autovettura, infatti, era finita con le due ruote posteriori in una piccola scarpata. Prolungati e difficoltosi (anche a causa del terreno scivoloso), come emerso dall’analisi delle diverse tracce lasciate a terra dagli pneumatici, i tentativi dei due anziani i rimettere la Volkswagen in carreggiata. Il 94enne, nonostante i problemi fisici, avrebbe anche tentato di spingere a mano il mezzo (tesi confermata dalle numerose impronte di mani e piedi rinvenute tutto intorno al veicolo), mentre la donna si trovava al volante. Tentativo risultato fatale per Carmelo Russo, che sarebbe crollato a terra, esausto, colto da malore. A quel punto, sperduta nei boschi ormai avvolti nel buio della notte, la donna avrebbe tentato di soccorrere il marito, arrendendosi però anche lei alla stanchezza e al freddo: sabato notte, quando secondo il medico legale sarebbe sopraggiunta la morte per Carmelo Russo, la temperatura nella zona era infatti prossima allo zero.

I carabinieri di Feltre non hanno inoltre rilevato guasti alla vettura, nel cui serbatoio c’era ancora benzina, anche se non è escluso che i ripetuti tentativi di uscire dalla scarpata, con motore e frizione sotto sforzo, potrebbero aver momentaneamente reso impossibile riavviarla.

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