L’Ispettorato del lavoro scende in piazza
Lunedì sindacati e dipendenti davanti alla Prefettura per protestare contro i tagli del governo
BELLUNO. Lunedì presidio-assemblea davanti alla Prefettura del personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro. L’appuntamento è alle 11 in piazza Duomo, saranno presenti tutte le sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Federazione intesa, Flp Lavoro, Usb, Fondazione Confsal Unsa, insieme al personale. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dello stato di agitazione proclamato da tutti i lavoratori del ministero del Lavoro, che si sono visti decurtare il salario accessorio, oltre al blocco delle progressioni di carriera già concordate in sede ministeriale.
«Il problema è che nelle settimane scorse», precisano Gianluigi Della Giacoma segretario della Fp Cgil e Giuseppe Nolè della Cisl Fp, «il ministero dell’Economia e Finanza ha tagliato del 50% il Fondo unico di amministrazione (utilizzato per pagare i premi del personale): sono stati tolti i 7 milioni sui 14 necessari per il 2015 e il 2016. Il taglio del salario accessorio corrisponde a circa 1.800/2.000 euro netti all’anno». Una situazione che riguarda 25 dipendenti dell’Ispettorato territoriale di Belluno.
«Inoltre», prosegue Nolè, «i lavoratori rilevano una carente formazione del personale ispettivo e una sperequazione retributiva e indennitaria tra funzionari che svolgono la medesima attività ispettiva a seconda che vengano dal Ministero, dall’Inps o dall’Inail».
I problemi riguardano anche gli strumenti informatici e la banca dati. «A questo si aggiunge la carenza di personale amministrativo», dice Della Giacoma. «E cosa dire poi del ritardo di 6-8 mesi del pagamento del rimborso delle missioni degli ispettori, missioni che vengono realizzate con mezzi del personale stesso, visto che il Ministero non li fornisce. Ad oggi sono state rimborsate le spese di viaggio fino a settembre 2016. E vogliamo sottolineare come queste spese arrivino a toccare anche i 300 euro mensili», precisa il sindacalista della Cisl Fp.
A questo punto lo stato di agitazione era il minimo. A Belluno il personale dell’Ispettorato ha deciso di revocare la disponibilità ad utilizzare la propria auto per fare i controlli, ha bloccato gli straordinari rifiutandosi di svolgere l’attività ispettiva in orario disagiato (notturni, prefestivi e festivi) e di svolgere la propria attività istituzionale svincolandola dal raggiungimento degli obiettivi.
«È un altro grave attacco al sistema dei controlli in ambito di sicurezza sul lavoro. Il costante aumento degli infortuni, purtroppo anche mortali, non solo a livello nazionale ma anche provinciale, imporrebbe un incremento delle attività di controllo e di verifica», dice Della Giacoma. «Questa protesta continuerà a oltranza», annunciano i sindacati, «fino a quando non avremo risposte chiare dalla politica».
(p.d.a.)
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