Lite in pizzeria gli imputati si incolpano l’un l’altro

AGORDO. Testimonianze opposte quelle rese ieri davanti al giudice Cittolin, in tribunale a Belluno, dai due imputati Plamen Hristov Chekerdekov (classe 1977, bulgaro, difeso dall’avvocato Sonia...

AGORDO. Testimonianze opposte quelle rese ieri davanti al giudice Cittolin, in tribunale a Belluno, dai due imputati Plamen Hristov Chekerdekov (classe 1977, bulgaro, difeso dall’avvocato Sonia Sommacal, che si è costituito anche parte civile con Mauro Gasperin chiedendo circa 20 mila euro di risarcimento) e Mohamed Tahar Ben Tajeb (classe 1978, tunisino, difeso dall’avvocato Mina Ombretta Ponticello).

Il primo era il cuoco, l’altro il pizzaiolo in una pizzeria di Agordo. Nel 2009 i due sono venuti alle mani. Secondo Chekerdekov sarebbe stato Ben Tajeb a rifilargli un pugno al collo, procurandogli lesioni definite guaribili in 50 giorni. Inverso il racconto del collega: secondo il pizzaiolo, infatti, sarebbe stato il cuoco a sferrargli un pugno in faccia facendolo cadere a terra «e questo perché non aveva digerito la lite che c’era stata tra noi nel pomeriggio. Io sono andato subito dopo il lavoro al Pronto soccorso, mentre lui è andato dopo qualche giorno».

L’avvocato Ponticello ha evidenziato che l’episodio «sarebbe da remissione da querela», facendo presente che, qualora Chekerdekov ottenesse il risarcimento, si riserverà di promuovere un’azione civile.

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