Lo sbarco di Giunti a Feltre spariglia il mercato del libro e coglie tutti di sorpresa

Debortoli: «Entra in un mercato già ampiamente saturo». Dalla Gasperina: «Il consumatore diviso tra qualità e sconti»

FELTRE

Di sicuro è stata una notizia che li ha colti tutti e tre di sorpresa, la reazione di ciascuno è differente. Lo sbarco in città della Libreria Giunti, la cui apertura è annunciata in largo Castaldi a fine marzo, ha sparigliato il mercato cittadino dei libri, già adesso non troppo fiorente e già alle prese con i titoli venduti nei supermercati. Le librerie Agorà, Athena e Pilotto _ in rigoroso ordine alfabetico _ hanno gestito finora il mercato cittadino dei lettori. L’apertura della libreria Giunti, con aperture domenicali, orario continuato e punto consegna dei pacchi Amazon rappresenta un punto di domanda sul futuro del settore in città. La libreria si svilupperà su due piani nell’edificio che in passato ospitava una banca e che parecchi anni era vuoto.

Disincantata l’analisi di Franco Debortoli della libreria Athena: «Tolte la libreria religiosa e la libreria in centro storico che hanno un target particolare di clienti, le tre librerie presenti attualmente sono già troppe rispetto al bacino d’utenza. L’arrivo di una quarta libreria accorcerà ulteriormente una coperta già corta senza apportare nulla alla città se non una logica commerciale che non è la stessa di chi gestisce la classica libreria. Qui parliamo di editori che gestiscono in proprio le librerie accedendo a condizioni di favore a tutte le pubblicazioni, che applicano scontistiche che la piccola libreria non si può permettere. Magari portasse gente da fuori, ma Giunti è una catena già ben diffusa in Veneto, quindi non sarà di richiamo per eventuali lettori da altre province. Il mio timore è che finirà solo per aggiungersi a un mercato già ampiamente saturo. Di sicuro non potremo metterci a fare la guerra sulle aperture domenicali, altrimenti chi come il sottoscritto gestisce in proprio la libreria, dovrebbe chiudersi dentro e portarsi una tenda per dormire. La mia non è una lamentela, è una constatazione».

Alla libreria Pilotto di via Tezze, c’è sempre Walter al timone, aiutato dalla famiglia. Lo storico libraio manifesta «incredulità» per l’arrivo della libreria Giunti. «Una cosa inimmaginabile, ma non voglio aggiungere altro per adesso. Voglio capire esattamente cosa ha mosso il marchio Giunti a scegliere una piazza come Feltre, di appena ventimila abitanti».

Un’idea più chiara ce l’ha Sandro Dalla Gasperina, titolare della libreria Agorà di via Garibaldi: «Questi sono marchi che operano con criteri diversi, possono permettersi di lavorare in perdita per alcuni anni e poi valutare la situazione. Di sicuro quello che non temo è il confronto sulla qualità dell’offerta. Altre questioni sono le aperture domenicali e gli sconti che queste grandi catene si possono permettere. Ma io non vendo sconti, vendo libri e il servizio che ne consegue. Alla fine sarà il consumatore a decidere: o si avvede della differenza che esiste tra un operatore e l’altro oppure si arriverà che le persone ordinano il libro su Amazon e se lo vanno a ritirare in libreria. Se una persone vuole un consiglio o un libro particolare io ci sono. Se cerca solo lo sconto, allora andrà altrove. Di sicuro quello che avviene a Feltre credo abbia pochi uguali in Italia: se ne va una banca e apre una libreria. Staremo a vedere». —


 

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