Lo sciatore trevigiano ucciso da un infarto Nulla osta per i funerali
Lo sciatore ha avuto un infarto. È per questo che Roberto Callegher ha perso il controllo degli sci, mentre martedì mattina, alle 10.30 circa, stava sciando sulla pista Col dei Baldi-Pian dei Sech, nel Comprensorio del Civetta.
Il 63enne trevigiano di San Pietro di Feletto si è sentito male e, in un tratto dritto e non particolarmente ripido, ha sbandato verso destra, finendo fuori pista, nella zona in cui si incontra un leggero pendio e poi il letto di un torrente. Qui ha fatto un volo di sei metri, atterrando pesantemente tra le ramaglie, sulla sponda opposta del corso d’acqua.
Non è possibile sapere se l’infarto sia sopraggiunto, prima, durante o dopo, del resto il corpo esposto a una temperatura rigida non ha permesso l’autopsia. È bastata l’ispezione cadaverica esterna del medico legale, per stabilire che il cuore di Callegher aveva ceduto, senza contare che la magistratura ha confermato quello che avevano anticipato i carabinieri di Caprile: la salma è stata ritrovata almeno due ore dopo l’uscita di pista. Non c’erano testimoni e nessuno si era accorto di nulla.
Verso le 12.40 alcuni ragazzi, che passavano di là hanno visto per caso un paio di sci rimasti incustoditi a bordo pista. Si sono affacciati sul ciglio del pendio, all’altezza di malga Pioda, per capire cosa potesse essere successo. La loro curiosità è servita ad avvistare una sagoma tra la vegetazione sull’altra riva del torrente, a quel punto hanno chiamato i soccorsi, pur intuendo che difficilmente si sarebbe potuto fare qualcosa. Quel corpo non si muoveva e nessun lamento. Sul posto, oltre ai militari del soccorso piste di Caprile, che fanno capo alla Compagnia di Cortina, è arrivato anche l’elicottero del 118 con a bordo il medico, che non ha potuto far altro che constatare il decesso di Callegher. Non c’era più nulla da fare, purtroppo ormai da tempo.
Immediatamente è stata informata il pubblico ministero Roberta Gallego, che ha disposto il trasferimento del corpo alla camera mortuaria del cimitero di Alleghe. L’ispezione esterna, prima del nulla osta alla celebrazione dei funerali e la consegna del corpo ai familiari, che potranno fissare la data dell’ultimo saluto. Non ci sarà alcuna inchiesta: non c’erano reti di protezione, ma non si può pensare che siano presenti dappertutto e, comunque, avrebbero solo anticipato il ritrovamento. —
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