Lo scomparso è sceso dal bus a Pian d’Avena
PEDAVENA
L’autista se l’è ricordato mentre scendeva dalla corriera che da Pedavena porta a Croce d’Aune con il suo zainetto mimetico e l’abbigliamento da escursione. E da ieri il centro operativo dei soccorritori si è spostato a Pian d’Avena, ultimo luogo certo di avvistamento, dopo un pomeriggio e una notte di ricerche senza una traccia concreta, rese più difficili anche dal maltempo che ha imperversato.
Primo De Bortoli, classe 1963, è sparito da mercoledì della scorsa settimana, quando è stato visto allontanarsi dalla sua abitazione di via Dante, nelle vicinanze della piscina, con lo zaino in spalla e gli scarponi ai piedi.
Per tutte le prime ore di ricerche, da lunedì pomeriggio a ieri, vigili del fuoco, uomini del soccorso alpino e carabinieri hanno battuto la zona di Pedavena a raggiera partendo come da prassi dall’ultimo punto certo di avvistamento, ovvero la casa di via Dante in cui vive da solo.
Le squadre, che hanno operato anche nel corso della notte con l’ausilio di due unità cinofile dei vigili del fuoco, hanno verificato a fondo anche potenziali rifugi dove una persona sorpresa dal maltempo o in difficoltà avrebbe potuto cercare rifugio, come l’ex scuola alberghiera di Stella Maris. Senza però trovare nulla.
Intanto, però, attorno alla sparizione di Primo De Bortoli si è scatenato il tam tam in paese e sui social. La sorella, Claudia, ha postato su Facebook un appello che ha trovato subito molte condivisioni: «È uscito dalla sua abitazione con zaino mimetico in spalla, scarponi, jeans e maglietta e non è più rientrato a casa».
E un primo risultato è arrivato: la prima parte del tragitto compiuto da Primo De Bortoli, che era uscito di casa a piedi e senza telefono, è stata ricostruita: l’uomo ha preso la corriera che porta a Croce d’Aune ed è sceso a Pian d’Avena. C’era poca gente a bordo e l’autista aveva notato quell’uomo alto un metro e 80, magro di corporatura, con capelli castano scuro e occhi verdi, abbigliato per una camminata in montagna.
Il punto focale delle ricerche, il centro operativo per coordinare le squadre, è stato quindi spostato già ieri in Pian d’Avena.
La famiglia possiede un rustico nella zona di Col Melon, i soccorritori l’hanno controllato subito, senza trovare però tracce.
Oggi in ogni caso si ripartirà da lì per la nuova giornata di ricerche, che vedrà un impiego massiccio di uomini e strumenti tecnologici. Al Soccorso alpino di Feltre si affiancheranno le stazioni di Belluno, Prealpi Trevigiane, Pedemontana del Grappa, Longarone, Alpago, con il Centro mobile di coordinamento e unità cinofile di superficie e molecolari. Saranno utilizzati anche i droni.
I vigili del fuoco di Feltre, che ieri sono rimasti impegnati fino all’imbrunire, hanno utilizzato a loro volta le unità cinofile provenienti anche da Gorizia, con il supporto dei volontari. Mentre i carabinieri hanno continuato gli accertamenti e la ricerca di possibili testimoni, per cercare di circoscrivere la zona delle ricerche e riuscire a trovare De Bortoli. —
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