Lo “Spazio pari donna” coinvolgerà 11 comuni

PONTE NELLE ALPI. Risultati positivi per lo “Spazio pari donna”, attivo in alcuni comuni di Valbelluna e Alpago, come punto di incontro informativo e di promozione delle pari opportunità. Il...

PONTE NELLE ALPI. Risultati positivi per lo “Spazio pari donna”, attivo in alcuni comuni di Valbelluna e Alpago, come punto di incontro informativo e di promozione delle pari opportunità.

Il progetto, finanziato dalla Regione, coinvolge i comuni di Ponte nelle Alpi (capofila), Longarone, Soverzene, Mel e Puos d'Alpago. In ciascuno di questi paesi è stata aperta una sala in cui due operatrici, Mara Giavi e Benedetta Talon, ricevono tutte le donne maggiorenni che hanno particolari bisogni. «Il nostro non vuole essere uno sportello istituzionale», commenta Giavi, «ma uno spazio aperto informale dove trovare risposte a un ampia gamma di problematiche. Chi viene da noi lo fa in totale anonimato e con la massima libertà, con l'obiettivo di trovare ascolto, aiuto o semplici consigli per questioni di lavoro, discriminazioni, famiglia o tanto altro. È questo il senso dell'acronimo Pari (progetti, accoglienza, rete, informazioni), quello di creare un ponte tra più soggetti: le persone che si rivolgono a noi, infatti, vengono poi reindirizzate ai servizi sociali come Cpi, Ctp, al centro per l'impiego o ai consultori».

«C'è poi un secondo aspetto», continua l'operatrice, «ovvero la creazione di un’interazione con il territorio per capirne i bisogni. A questo proposito abbiamo organizzato un incontro con tutte le associazioni dei vari comuni che ci hanno fornito alcuni spunti utili». «Il progetto è sperimentale», prosegue, «ma in soli tre mesi di apertura dei vari punti informativi abbiamo avuto già una quindicina di colloqui, un numero maggiore rispetto ad altre esperienze simili del Veneto. La criticità che è emersa di più nelle nostre utenti, che sono in maggioranza italiane, è quella del lavoro. C'è disoccupazione e discriminazione nel luogo di lavoro e, fuori da questo ambito, non sono mancati i casi di crisi familiare o violenza».

È in fase di presentazione la seconda edizione del progetto che ha trovato stavolta l'adesione di ben 11 comuni tra Longaronese, sinistra Piave e Alpago: segno dell'interesse verso questa iniziativa».(e.d.c.)

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