Lo Spi denuncia: «Un medico non basta»
AGORDO. «Ad Agordo gli utenti non possono liberamente scegliere il medico di base: la carta dei servizi dell'Usl 1 non è rispettata». La denuncia arriva dallo Spi Cgil che mette a fuoco la situazione venutasi a creare nel capoluogo di vallata dopo il recente trasferimento a Pordenone del dottor Sergio Ettore Salteri, per anni medico di base ad Agordo.
Un pensionamento che è seguito a quello di fine maggio di un altro storico medico di base, Corrado Da Roit, che operava ad Agordo e a La Valle.
Oggi ad Agordo sono dunque attivi soltanto quattro medici: Paolo Fadigà, Frida Spoto, Giancarlo Marcon e Manlio Sito. Solo quest'ultimo, però, ha ancora alcuni posti liberi. Gli altri sono saturi (1500 pazienti) proprio per gli spostamenti avvenuti negli ultimi tempi in virtù dei pensionamenti di Da Roit e di Salteri.
«La salute» dice lo Spi, il sindacato pensionati della Cgil di Belluno «è un tema sensibile, ma in montagna la mancanza di attenzioni verso la popolazione da parte della struttura sanitaria fa nascere una vera e propria inquietudine. Se poi le difficoltà arrivano da una mancanza di garanzie essenziali come la facoltà di scelta di medici di cure primarie si capisce il perché di tali agitazioni».
Lo Spi ricorda come la carta dei Servizi dell'Usl 1 di Belluno del distretto socio sanitario afferma che, a parità di esigenze, i servizi devono essere forniti in modo uguale a tutti gli utenti, senza distinzioni di razza, sesso, nazionalità, religione e opinione politica; che l’attenzione centrale deve essere posta alla persona e che l’erogazione dei servizi deve avvenire in rapporto alle esigenze del singolo, assicurando al massimo grado possibile il diritto della persona a una scelta libera e consapevole. «La carta, inoltre», prosegue lo Spi «riconosce ai cittadini la possibilità di esercitare la libera scelta del luogo di cura e dei professionisti nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Nell’unità operativa complessa il cittadino esercita il proprio diritto di scelta tra i medici iscritti in un apposito elenco disponibile presso gli uffici dell’Usl».
Ma ad Agordo, questa la denuncia della Cgil, questo non è possibile in quanto la scelta del medico di cure primarie è una scelta obbligata, proprio perché è Sito l'unico a poter accogliere nuovi pazienti. «L'alternativa che viene concessa agli agordini», dice lo Spi, «è quella di optare per un medico che presta attività lavorativa a Gosaldo (Yuri Carrasso, ndr) oppure per uno che opera a Frassenè-Rivamonte-Voltago (Alberta Avogaro, ndr). Soluzioni non perseguibili da utenti anziani viste le distanze e la difficoltà dei trasporti. Per questo bisogna ripristinare il diritto di scelta del medico di cure primarie».
Gianni Santomaso
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