Lo storico palazzo Barcelloni Corte ospiterà Sparkasse
Via libera della Soprintendenza al progetto di restauro In estate il trasloco nell’edificio che ospitava l’esattoria

BELLUNO. La Sparkasse scommette su Belluno per crescere ancora. Parola dell’amministratore delegato e direttore generale Nicola Calabrò. Lo dimostra anche la decisione di dotarsi di una sede territoriale più ampia, con la ristrutturazione dello storico Palazzo Barcelloni Corte, ex sede dell’Esattoria.
«Trasferiremo gli uffici entro un anno, nell’estate del 2018», spiega Calabrò, «dalla vecchia sede in affitto in piazza Piloni a questa nuova, che è di nostra proprietà, con circa 900 metri quadrati di superficie su due piani e la possibilità di ospitare almeno 20 addetti, rispetto ai 15 attuali».
Il progetto di restauro del palazzo, che ha già ricevuto tutte le necessarie autorizzazioni da parte della Soprintendenza, essendo un immobile vincolato, è a cura dell’Architetto Armando De Min, che cura anche la direzione dei lavori. Eretto nel secolo XVI, sul portale in pietra del palazzo campeggia lo stemma della famiglia Barcelloni, ammessa al Consiglio dei Nobili nel 1642, grazie alla notorietà e alle ricchezze accumulate nel XVI secolo con la fabbricazione delle spade. Vi si trova poi anche una cornice barocca sovrastata da uno stemma della famiglia patrizia veneziana dei Marcello, che contiene un’epigrafe datata 1689 a ricordo del procuratore di San Marco Federico Marcello, protettore di Giovanni Battista Barcelloni Corte.
Perché una nuova sede in città?
«Belluno e la sua provincia sono per noi una piazza importante, stiamo raccogliendo soddisfazioni da un paio di anni. Ci siamo resi conto che l’attuale filiale di piazza Piloni potrebbe non essere più sufficiente per la crescita e siamo quindi partiti con la ristrutturazione di un immobile che, va ricordato, è sotto la tutela delle Belle Arti. In provincia abbiamo attualmente otto sportelli».
Quanto pesa Belluno per la vostra Banca?
«Per quota di mercato (aggregato di raccolta e impieghi) Belluno per noi è la seconda provincia dopo Bolzano, con un valore del 5,3%; segue Trento (4%), e con quote minori Verona, Padova Venezia, Treviso, Vicenza, Cremona e Milano. Ed è una piazza in crescita».
La Sparkasse ha in atto un ampio piano di rilancio, basato su un aumento dei ricavi superiore alla media del sistema e sul taglio dei costi, con conseguente razionalizzazione degli sportelli. «Siamo passati da 1.300 addetti nel 2015 agli attuali 1.200 e da 139 a 106 sportelli, operando non tagli ma accorpamenti di filiali non più ritenute strategiche rispetto al nostro piano di crescita; quindi non abbiamo perduto quote di mercato. Oggi siamo fra le banche più virtuose in Italia per la capacità dimostrata in un breve periodo di ridurre i rischi, contenere i costi ed aumentare i ricavi».
La sua presenza è stata notata recentemente a Longarone, all’inaugurazione del nuovo stabilimento della Sinteco dedicato al biomedicale. Come valuta dal suo osservatorio l’economia della provincia di Belluno?
«Sì, ho partecipato con interesse all’evento della Sinteco, che è un’azienda nostra cliente, attiva, dinamica ed innovativa. Come ce ne sono altre nella zona. Riteniamo importante essere partner di tutte quelle iniziative che stimolano lo sviluppo dell’economia. In generale credo si stia assistendo ad una fase ancora complessa, ma vivace, che indica segni di crescita nel Nordest, con una ripresa che dobbiamo incoraggiare. Noi stiamo facendo, con molta convinzione, la nostra parte, erogando credito».
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