L’occhialeria tiene: l’export cresce e punta al record
BELLUNO. L’occhialeria tiene malgrado la crisi. E il merito è soprattutto dell’export. Nel primo semestre di quest’anno, secondo i dati resi noti da Anfao, le esportazioni si aggiravano attorno a 1.635 milioni di euro contro i 1.481 milioni dello stesso periodo del 2013, con un incremento del 10.3% (+16.2% rispetto al 2012, quando il valore delle esportazioni era pari a 1.406 milioni di euro). Dati senza dubbio positivi, se si pensa che lo scorso anno si era raggiunto il record storico in termini di valore dell'export dell’occhialeria con 2.811 milioni. Continuando di questo passo quota 3 miliardi di euro non è certo un miraggio.
Lorraine Berton (Sipao). «I dati relativi all’andamento delle esportazioni nei primi sei mesi dell’anno, confermano lo stato di salute del distretto bellunese dell’occhialeria e la forte vocazione internazionale delle nostre aziende, incentivata anche dai grandi sforzi messi in campo dalla nostra associazione».
Il presidente di Sipao, Lorraine Berton, commenta con soddisfazione i numeri di Anfao, che attestano a circa 1.635 milioni di euro il valore complessivo delle esportazioni, l’80% dei quali si può ricondurre alle aziende bellunesi. «I valori positivi nel primo semestre del 2014», aggiunge Berton, «rispecchiano le indicazioni positive, anche per le piccole e medie imprese, che avevamo raccolto al Mido di Milano. Adesso attendiamo un’altra fiera, il Silmo di Parigi, in programma a fine mese, per vedere le tendenze del mercato per il prossimo futuro».
«Di sicuro», conclude la presidente di Sipao, «l’andamento positivo delle esportazioni è il punto di forza del nostro distretto. Ma ciò non deve far dimenticare le difficili condizioni in cui si trovano ad operare le nostre aziende, che riescono ad essere competitive sui mercati internazionali nonostante le zavorre di un sistema paese che non riesce a rinnovarsi: purtroppo ai ripetuti proclami non sono seguite sino ad oggi azioni concrete. La soddisfazione per i risultati raggiunti non cancella perciò l’insofferenza per i molti problemi aperti: dall’opprimente pressione fiscale all’eccessiva rigidità del mercato del lavoro, particolarmente penalizzante per le piccole e medie imprese che ancora non sono messe nelle condizioni di assumere».
Cirillo Marcolin (Anfao). Della stessa idea anche il presidente di Anfao, Cirillo Marcolin: «L’incremento delle esportazioni è ormai da tempo la nostra chiave di successo. Il settore», evidenzia Marcolin, «storicamente ad alta internazionalizzazione (esportiamo ormai oltre l’80% della nostra produzione) è uno dei maggiori contribuenti all’attivo della bilancia commerciale del Made in Italy italiano».
Per Marcolin «il settore può guardare sereno oltre l’orizzonte del 2014», anche se «permangono gravi preoccupazioni, sia per la situazione economica europea dove gli ultimi dati a disposizione parlano di un raffreddamento della ripresa, sia soprattutto per la crisi economica italiana, che è strutturale e ancora senza inversioni di tendenza. Anche nel settore dell’occhialeria si ravvisa la preoccupante tendenza dei consumatori a rinviare gli acquisti. I produttori italiani continuano a dimostrare impegno e competenza, ma è la difficoltà a produrre in Italia la vera preoccupazione degli operatori, con appesantimenti burocratici e fiscali sul lavoro, riforme che faticano a concretizzarsi e che, nel loro insieme, frenano investimenti pubblici e privati orientati a migliorare la competitività complessiva del Paese».
Paola Dall’Anese
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