L’occhialeria va forte «Ora tocca alla politica»

Marcolin (Anfao) soddisfatto per i dati dell’export nel primo semestre «Le istituzioni favoriscano gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo»
Di Stefano Vietina

BELLUNO. L’export di montature, occhiali da sole e lenti è cresciuto nel primo semestre di quest'anno del 14,5% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 1 miliardo e 634 milioni di euro a 1 miliardo e 871 milioni di euro. E l'Anfao (Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici) segnala anche che «il mercato interno ha mostrato nello stesso periodo leggeri segnali di recupero, con qualche punto percentuale in più in valore e volume, soprattutto nel settore occhiale da sole, prodotto che più aveva sofferto».

«I dati del primo semestre sono positivi, più che incoraggianti», commenta Cirillo Marcolin, presidente di Anfao. Numeri che accompagnano la vivacità dimostrata dalle aziende italiane (ed in particolare bellunesi) impegnate fino a ieri al Silmo di Parigi. «Sarà comunque importante monitorare come l’occhialeria italiana saprà comportarsi in un mercato in continua evoluzione, non dimenticando che da sempre il settore ha saputo cogliere ogni cambiamento e ogni opportunità, facendo delle esportazioni e dell’internazionalizzazione la chiave di successo che lo ha portato a essere leader indiscusso a livello mondiale».

Il settore esporta oltre l’80% del totale della sua produzione e il trend è stato determinato da un incremento analogo di entrambi i comparti principali: montature (+15,1%) e occhiali da sole (+13,5%). In dettaglio, in Europa il totale delle esportazioni italiane del settore ha registrato una crescita tendenziale del 7,9% (+8,9% sole, +6% montature); in America del 26,3% (+25,1% e +29,8%) e all’interno è stata l’America del Nord a registrare il miglior risultato (+32%); in Asia la variazione è stata del +21,4% (+19,4% sole, +28,8% montature). Per quanto riguarda i singoli paesi, negli Stati Uniti (da sempre primo mercato di riferimento per il settore con una quota del 25%) si è segnato un +31,9%; in UK +36,6%; in Germania +10,1%, grazie all’ottimo risultato del comparto sole (+19,2%). Si confermano peraltro i recuperi importanti in Grecia (+6,7%), Portogallo (+12,6%) e Spagna (+13,4%). In Francia, secondo paese di destinazione con una quota che supera il 13% dell'export, la performance è stata buona relativamente agli occhiali da sole (+7,6%), sottotono per le montature (+0,7%). Nei paesi emergenti, le quote di mercato sono ancora poco rilevanti, con un potenziale enorme in termini di sbocco per l’export dell’occhialeria italiana.

In sintesi, le variazioni tendenziali positive registrate nel primo semestre 2015 dalle esportazioni dell’occhialeria italiana sono state in Cina +118,2%, Corea del Sud +22,1%, Turchia +21%, Emirati Arabi Uniti +7,3%, Giappone +22,9%, Arabia Saudita +24,7%, Israele +5,8%, Sudafrica +21,8%, Thailandia +122,2%. Calo invece in Russia (-33,5%) a causa delle difficoltà geopolitiche.

«Ora», conclude il Marcolin, «per non perdere in competitività e trasformare il timido recupero del mercato interno in ripresa, come Confindustria ha più volte rimarcato, facciamo appello alle Istituzioni affinché promuovano politiche per rilanciare la domanda, favorire gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo, procedere con le riforme strutturali, puntando sul manifatturiero, motore della crescita».

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