«L’Occidente fa affari con i paesi sbagliati»
AGORDO. «Se oggi vogliamo limitare il raggio d'azione dell'estremismo dobbiamo incidere sui soldi che dall’Occidente arrivano ad alcuni paesi. Più li ingrassiamo e più questo estremismo sarà potente».
L'imam Kamel Layachi ha dialogato ieri per due ore con la comunità religiosa e civile di Agordo. Lo ha fatto assieme all'amico Giuseppe Milan, pedagogista all'Università di Padova, sotto gli occhi di polizia e carabinieri, in un centro parrocchiale "Vincenzo Savio" stracolmo di persone (circa 200), ospitato dalla Parrocchia, dal Comune e dall'Istituto comprensivo. Il numero dei presenti, la loro attenzione, la loro compostezza, hanno fatto dire al sindaco Sisto Da Roit a fine incontro che «Agordo è diversa da quella che è emersa un mese fa» quando alcuni genitori degli alunni delle medie, con l’appoggio dei politici Elena Donazzan, Giovanni Piccoli e Matteo Salvini, avevano spinto la scuola ad annullare gli incontri in classe con l'imam.
Lo stesso imam che ieri, con Milan, ha ripetutamente parlato di dialogo, di speranza, di condivisione di valori; e ha condannato i terroristi che ritiene non essere dei musulmani. Lo stesso che, anche davanti ad alcuni ragazzi delle medie e delle superiori, arrivati assieme ai genitori, ha parlato della necessità di conoscere l'altro per conoscere meglio se stessi, del bisogno di affrontare la sfida dell'interculturalità, di educare i giovani permettendo loro di essere attrezzati ad affrontare la società di oggi e di domani "per non avere paura dell'altro".
«Una sfida nella quale - ha detto - tutti dobbiamo diffondere la cultura della speranza non quella della paura e dei muri». Parole di estrema attualità proprio nel giorno del muro al Brennero. Non solo: anche della visita del premier Renzi in Iran assieme all'ad di Eni e ad altri imprenditori. La riflessione di Layachi, stimolata dalle domande del pubblico sulla nascita e la diffusione dell'estremismo nel mondo musulmano, è andata anche su questo punto. «Il pensiero di Khomeini in Iran c'è ancora - ha detto - e l'Occidente anche oggi fa affari con l'Iran come li fa con l'Arabia Saudita. L'estremismo sunnita e sciita è il frutto di una alleanza tra chi governa e chi sfrutta i petrodollari. Con i soldi che si ricavano dal business con l'Occidente si è diffusa la cultura dell'estremismo».
«Il Belgio - ha aggiunto - ha regalato una moschea al re dell'Arabia Saudita per fare affari e avere ricompensa energetica. Come facciamo a fare affari con paesi come l'Arabia Saudita dove la donna non può neanche avere la patente? Non possiamo fare affari con il regime egiziano che forse ha ucciso Regeni e che tiene 44 mila dissidenti politici nelle carceri. Sono arrivati al potere con i carri amati e solo dopo noi vediamo che non sono rispettosi dei diritti umani. Il wahabismo non sarà mai sconfitto finché daremo soldi e legittimazione a questi regimi. Dobbiamo farci un esame di coscienza ed essere più coerenti».
Gianni Santomaso
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