Locomotiva si schianta contro un masso
VITTORIO VENETO. Un grosso masso finisce sui binari a Nove e la locomotiva lo centra in pieno. Terrore e caos ieri mattina per i 40 passeggeri e i macchinisti a bordo del treno regionale 5602 di Trenitalia che da Conegliano porta a Ponte nelle Alpi. L’incidente ha bloccato fino alle 13 l’unico collegamento ferroviario tra la pianura e il Bellunese.
«Non vorrei che questo incidente diventasse il pretesto», denuncia Claudio Peris, storico pendolare “ferroviario”, «per chiudere la tratta per manutenzione. I disagi per i viaggiatori sarebbero enormi».
Lo schianto è avvenuto alle 8.15 all’altezza del chilometro 23,400, non lontano dalla vecchia stazione di Nove. Il masso, pesante almeno due quintali e di un diametro di circa 80 centimetri, è finito sotto la prima carrozza-motrice del convoglio, che lo ha trascinato per una cinquantina di metri. Il treno non è deragliato, né sono stati registrati feriti tra i passeggeri. L’episodio poteva però avere ben altre conseguenze. Notevoli, comunque, i disagi, visto che la linea ferroviaria è rimasta bloccata fino alle 13.
Il regionale 5602 era partito dalla stazione di Conegliano intorno alle 7.40. Poco prima delle 8 il convoglio ha fatto sosta a Vittorio Veneto, prima alla stazione di Soffratta poi in quella centrale. È poi ripartito alla volta della stazione per l’Alpago, che doveva raggiungere alle 8.21. Pochi minuti prima l’incidente. Il treno aveva superato da pochi chilometri la vecchia stazione di Nove e aveva imboccato una galleria. Proprio all’uscita, il macchinista ha visto un grosso masso sulla massicciata. Una frenata disperata, accompagnata dallo stridere delle ruote sulle rotaie, poi il colpo secco della motrice contro il sasso, quindi il frastuono del masso trascinato sotto il vagone di testa.
Sono stati attimi di panico. Per fortuna il convoglio stava procedendo ad andatura non sostenuta e la frenata ha ulteriormente limitato l’entità dell’impatto. La motrice non è deragliata, ma è rimasta seriamente danneggiata. I passeggeri e il personale se la sono cavata con qualche botta e molto spavento. A Nove è stato inviato un altro locomotore, che ha agganciato la motrice danneggiata, trainandola in un’officina specializzata. Sul posto sono giunte le squadre della Polfer di Conegliano. Per rimuovere il pesante masso sono stati chiamati alcuni tecnici rocciatori specializzati. Le squadre hanno anche controllato che non ci fossero altri massi lungo l'unico binario della tratta.
Diverse le ipotesi al vaglio della polizia ferroviaria. A monte della massicciata sono in corso dei lavori di pulizia del terreno e taglio alberi. Forse il grosso sasso è stato smosso durante i lavori, volando così giù dalla scarpata. Anche le precipitazioni e le gelate notturne potrebbero averne accentuato l’instabilità. La caduta è comunque avvenuta poco prima del passaggio del treno. Il regionale precedente, infatti, non aveva riscontrato alcun problema. « Non è raro vedere rami che arrivano quasi sui binari», dice Claudio Peris. «Proprio il tratto di Nove è critico perché l'abbandono è evidente. Una volta, con il presidio costante delle stazioni e con il personale presente c'era una manutenzione preventiva che veniva fatta costantemente, oggi s’interviene solo di fronte al disservizio. E di conseguenza, quando si crea il disservizio, il problema diventa molto più difficile da risolvere».
La tratta Conegliano- Belluno ieri è rimasta chiusa per tutta la mattinata per permettere le operazioni di recupero e messa in sicurezza. Per i passeggeri è stato attivato un servizio di autobus, fra Vittorio Veneto, Ponte e Belluno.
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