Locomotore in panne, la Belluno-Padova di nuovo in tilt
FELTRE. Un’altra giornata nera ieri per i trasporti ferroviari lungo la linea Belluno-Padova. Ritardi fino a due ore, studenti e lavoratori pendolari lasciati a piedi o seduti in treni che non partivano. Una giornata allucinante per chi ieri fin dal primo pomeriggio doveva raggiungere Montebelluna, Feltre, Belluno o Padova. Il patatrac è accaduto poco dopo le 13, quando un convoglio si è guastato tra Cornuda e Montebelluna. Il solito locomotore in panne che ha lasciato un treno fermo lungo il binario. E così non poteva scendere alcun treno da Belluno né risalirne alcuno da Padova, perché poco a nord di Montebelluna c'era il blocco.
I primi pagare dazio, oltre naturalmente ai passeggeri bloccati sul treno fermo in mezzo ai binari, sono stati i viaggiatori che col treno partito alle 13,29 da Padova stavano risalendo verso la provincia di Belluno. Tra loro anche alcuni feltrini, che hanno raggiunto Castelfranco mezz’ora dopo e qui sono stati fatti scendere perché il locomotore sarebbe stato utilizzato per raggiungere e trainare quello rimasto in panne. Il gruppo di viaggiatori ha pazientemente atteso un’ora per salire sul treno delle 15, ma prima di vederlo muovere da Castelfranco hanno dovuto attendere le 15,40. A Feltre il convoglio è giunto alle 16,30 circa, quindi con un’ora e quaranta minuti di ritardo.
Verso le 15 questo annunciava il tabellone luminoso in stazione a Montebelluna: il treno delle 14,11 per Padova aveva 65 minuti di ritardo, quello delle 15,11 sempre per Padova ne aveva 40 di minuti, quello delle 15,15 per Belluno veniva annunciato con mezza ora di ritardo, ma alle 16,20 era sempre lì fermo sul binario a Montebelluna, tanto che è stata fatta arrivare una corriera per trasportare i viaggiatori a Cornuda e oltre.
Ma ormai la frittata era fatta e i ritardi si sono ripercossi anche sulle corse successive. Ad un certo punto, tra le 16 e le 16,15, ben due treni sono arrivati da Belluno e hanno proseguito per Padova mentre non si decideva a partire quello per Belluno. Nel frattempo venivano cancellati i treni delle 17.11 e delle 19.11 per Padova: furiosi i mumerosi viaggiatori dato che era proprio l'ora in cui gli studenti e tanti lavoratori tornavano a casa. C’è stato chi ha chiamato i genitori perché venisse a prenderlo, chi ha optato per il pullman se il viaggio era breve, ma anche il pullman che doveva arrivare da Valdobbiadene era in forte ritardo perché il treno bloccato aveva bloccato anche i passaggi a livello.
E messaggi di fuoco sui social network: «Siamo bloccati a Montebelluna per la rottura di un treno», scriveva Damiano, «ritardi in tutte le direzioni. Tanto per cambiare». E ovviamente passeggeri costretti a viaggiare come sardine in scatola quando un treno ripartiva. Trenitalia ha fatto arrivare anche due bus sostitutivi, utilizzati per trasportare a Padova i passeggeri arrivati da Belluno, dal momento che il treno delle 14.32 a Castelfranco (quello su cui è avvenuto il guasto) non era in grado di proseguire la corsa.
Impietoso il giudizio del sindaco di Cornuda, Claudio Sartor: «I locomotori sono così vecchi che spesso vanno in avaria. Non ce la fanno più nemmeno quando devono iniziare una leggera. Non possiamo più aspettare tre anni per investimenti che portino qualche nuovo treno qui» afferma «perché nel giro di un anno qui si rischia che il trasporto ferroviario rimanga paralizzato e l'intera provincia di Belluno rimanga isolata e tanti pendolari, studenti e lavoratori, lasciati a piedi».
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