L’Odissea in dialetto: il nuovo lavoro di Thomas Pellegrini

BELLUNO. A distanza di oltre trent’anni, il professor Thomas Pellegrini ripropone una delle sue più grandi passioni della letteratura classica: l’Odissea di Omero. Sabato alle 17.30, al teatro...

BELLUNO. A distanza di oltre trent’anni, il professor Thomas Pellegrini ripropone una delle sue più grandi passioni della letteratura classica: l’Odissea di Omero. Sabato alle 17.30, al teatro Giovanni XXIII, sarà presentato il suo ultimo libro che raccoglie passi scelti dell’Odissea, in una versione speciale, quella in dialetto bellunese.

Non è la prima volta che lo studioso pubblica opere classiche, traducendole in dialetto bellunese: oltre alle prime traduzioni dell’Odissea, ricordiamo “Aulularia” di Plauto nel 1995, cinque canti dell’Inferno dantesco nel ‘97, uno del Paradiso nel 2009 e i quattro Vangeli nel 2005, senza dimenticare le numerose raccolte di poesie dialettali, sempre efficaci e di grande incisività nel disegnare ambienti e sentimenti.

Quello che colpisce nel passaggio dal greco al dialetto bellunese è l’abilità che Pellegrini dimostra nel rispettare e conservare il ritmo degli esametri dei versi originali trasportandolo pari pari nel nostro dialetto; una capacità a cui non credeva nemmeno suo padre, cultore di lettere classiche, ma che poi ha dovuto riconoscere, come confida l’autore nella prefazione.

Quando racconta il suo lavoro di indagine, soprattutto “in loco”, descrive con gioia i suoi viaggi in Grecia e la grande soddisfazione quando riesce a scoprire un nuovo importante documento: «Sono piuttosto ostinato», dice, «e non tralascio di andare a cercare, fra musei e archivi. Ho chiesto e ottenuto prove e documentazioni da ogni parte del mondo».

Ama la Grecia, ormai diventata la meta delle sue vacanze, in particolare Itaca, dove gran parte del paesaggio e dei siti legati al mito di Ulisse sono rimasti immutati e dove ha ritrovato la Fontana di Aretusa, la Grotta delle Ninfe e dove ha incontrato un vecchio pastore che recitava a memoria, in greco antico, l’invocazione della musa, appresa dal padre che l’aveva, a sua volta, imparata dal nonno. E racconta la visita al palazzo di Ulisse, seguendo le scoperte di Schliemann, il ricco mercante con la passione per l’archeologia che, nel XIX secolo, scopriva la città di Troia.

Allegato al testo, vi è un dvd realizzato da Giorgio Ghe. Qui si possono ammirare i paesaggi incantati e intatti che fanno da sfondo, sono fotografie e riprese dello stesso autore e di alcuni collaboratori.

La presentazione del libro e del dvd gode del Patrocinio del Comune ed è organizzata dall’Associazione Ricreativa di Bolzano Bellunese e dall’Associazione dei Volontari del sangue di Bolzano Bellunese. Tutto il ricavato dalla vendita del libro e della serata sarà devoluto al sostegno, al mantenimento e funzionamento dell’Ambulatorio medico di Kirtipur-Nepal, intitolato a Giuliano De Marchi.

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