L’Officinema riapre le porte dopo sei mesi di chiusura

Cristian Tatto ha fissato al 19 agosto la prima proiezione nella storica sala Ampliato lo spazio per gli spettatori. «Lavori previsti prima dell’emergenza»

FELTRE

Al cinema dal 19 agosto. Il gestore dell’Officinema Cristian Tatto ha deciso la data di riapertura, annunciata al pubblico con un cartello appeso vicino alla porta d’ingresso della sala di piazza Cambruzzi, chiusa dal 22 febbraio per l’emergenza coronavirus.

Ripartirà con una doppia programmazione: il film d’animazione “Onward-oltre la magia”, ambientato in un immaginario dove i protagonisti sono due fratelli elfi adolescenti alle prese con la magia, e il biopic sulla vita del pittore naif emiliano Antonio Ligabue “Volevo nascondermi”, interpretato da Elio Germano.

Sono i due titoli che segneranno l’inizio della seconda vita dell’Officinema, a sei mesi di distanza dallo stop per il Covid. «La normativa prevedeva che si potesse riaprire il 15 giugno, ma ho aspettato ancora due mesi e questo non per l’incertezza attorno al Covid, ma i motivi principali sono stati due», dice il titolare dell’Officinama Cristian Tatto. «Metà giugno equivale più o meno alla fine della stagione cinematografica per questo riguarda l’Italia. Da noi l’estate è sempre stata una stagione di sofferenza a livello di frequentazione sala. Quest’anno poi c’è un handicap ulteriore, perché oltre al fatto che i quattro mesi di chiusura precedente non hanno permesso il lancio della stagione estiva, il risultato è la mancanza di film in ambito produttivo e distributivo», spiega. «Di conseguenza ci saremmo presentati con film degli anni Cinquanta o Sessanta, piuttosto che degli anni Settanta o Ottanta, oppure con film contemporanei che nessuno aveva voluto distribuire perché non garantivano un equo ritorno sul mercato. Per quanto riguarda i film commerciali c’è stato un continuo rinvio. “Onward” della Walt Disney era previsto l’8 marzo, lo hanno spostato al 22 luglio e adesso uscirà il 19 agosto».

«Per noi aprire adesso avrebbe significato fare un debito ancora più grande di quello che si è accumulato in questi mesi, perché purtroppo bisogna vedere anche quello», aggiunge Cristian Tatto. «Essendo già una stagione che di solito veniva sostenuta dalle entrate degli altri mesi, piuttosto che lanciata a livello nazionale da un lavoro meticoloso portato avanti nei mesi, rischiava di diventare un boomerang perché se non c’è una frequenza di un certo tipo, ci rimetti più di quando sei chiuso».

La decisione di aspettare si unisce al fatto di avvicinarsi alla Mostra del cinema di Venezia. «Aprire il 19 agosto va nella direzione di avere un minimo di stabilizzazione commerciale, poi c’è la Mostra del cinema e qualche film arriverà da lì, e si va verso un periodo che in teoria invoglierà un po’ di più a tornare in sala», prosegue Tatto.

Dal punto di vista tecnico, le distanze tra una fila e l’altra erano già di un metro, ma lo spazio è stato ulteriormente allargato per far stare gli spettatori più comodi nell’ambito di una serie di lavori fatti per rendere la sala ancora più accogliente.

«Li avevo programmati già da tempo, non solo legati al Covid», aggiunge. «Lateralmente, il nucleo familiare può stare assieme, altrimenti si salta un posto». —



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