Longarone, Diab annuncia il taglio di 185 lavoratori

Azienda e sindacati si rivedranno giovedì, venerdì sciopero e assemblee

LONGARONE. Diab, azienda di Longarone specializzata nelle produzioni di materiali plastici, ha annunciato il taglio di 185 persone sulle 250 che lavorano nel sito. L’annuncio è stato fatto ieri, lunedì 14 marzo, ai sindacalisti. Che hanno chiesto tempo per organizzare una risposta, il prossimo incontro è previsto per giovedì. Ma è già stato annunciato uno sciopero per venerdì con assemblee in strada per spiegare cosa sta succedendo e raccontare gli esiti del nuovo appuntamento.

Secondo i conti prospettati, gli esuberi riguardano circa 140 dipendenti diretti e 40 persone che lavorano in azienda da esterni, con contratti di somministrazione.

Quello di ieri doveva essere un incontro per presentare da parte dell’azienda, una multinazionale svedese, il piano industriale, invece è arrivata la comunicazione degli esuberi. Praticamente tre quarti dell’azienda dovrebbe andarsene a stretto giro. La motivazione risiede nel fatto che il mercato dell’eolico ormai non richiede più per la realizzazione delle pale in Pvc, bensì in Pet, un diverso tipo di materiale plastico dalle qualità più avanzate. Diab, quindi, rispondendo alle richieste del mercato, sarà costretta a fermare la produzione di Pvc, per concentrarsi su quella del Pet. La produzione delle pale eoliche sarà quindi spostata in altri stabilimenti. Questo però non significa che le linee del Pet a Longarone saranno potenziate. «Per ora l’azienda ha comunicato che userà le linee di cui attualmente dispone», dicono i sindacati di categoria per cui la notizia degli esuberi è stata un vero e proprio choc.

Nulla infatti in questi mesi lasciava presagire questa decisione. Decisione che apre molti scenari per il futuro della fabbrica che conta diversi stabilimenti in giro per l’Europa.

Come usciranno questi 180 lavoratori, se ci saranno degli incentivi all’esodo, o altre vie per rendere meno impattante questa scelta sarà deciso nei prossimi giorni.  Nel frattempo alle crisi di Acc a Mel, di Ideal Standard a Trichiana, di Safilo a Longarone, si aggiunge ora anche questa per un territorio già così provato.

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