Longarone, fondi Montedison: «Basta polemiche»
Il sindaco Roberto Padrin: «Un buon amministratore non fa la formica»
Il sindaco Roberto Padrin
LONGARONE. Il sindaco di Longarone Roberto Padrin non incassa le polemiche sulla cattiva gestione dell'indennizzo per i danni del Vajont e chiama in causa «i fratelli» Castellavazzo ed Erto e Casso. «Si parla di indennizzi quasi finiti a Longarone, mentre non si chiede perché lo stesso sia accaduto anche ad Erto e Casso, che ha ottenuto 20 miliardi di lire e a Castellavazzo che ha ricevuto una somma cospicua». Secondo il sindaco, un amministratore che fa la "formica" non è tale, ma solo un risparmiatore che affida le proprie risorse ad un istituto di credito per la relativa gestione. «Questa figura non rappresenta l'immagine di un buon amministratore pubblico. Deve avere il coraggio di incidere nello sviluppo delle attività svolte sul proprio territorio attraverso delle scelte che gli competono, cercare di migliorarlo, risolvere le problematiche irrisolte, e decidere. Pierluigi De Cesero che mi ha preceduto ed oggi viene ingiustamente criticato, ha dimostrato di avere quel coraggio che viene richiesto ad un amministratore pubblico, ma non solo, ha saputo anche incanalarlo entro il consenso della popolazione, facendo scelte dolorose, quali la ristrutturazione del palazzetto dello sport. Pierluigi vedeva e voleva una struttura comprensoriale, capace di distribuire i costi su una massa critica più ampia del territorio longaronese. Serve programmazione comprensoriale e pianificazione territoriale che Longarone non riesce a fare da sola, perché non ne ha competenza. Occorre una partecipazione delle amministrazioni limitrofe, dell'amministrazione provinciale e pure di quella regionale, che a fronte di una risorsa importante quale il nostro "palazzetto" hanno la possibilità di dargli valore di "struttura comprensoriale", evitando "contributi a pioggia" per la realizzazione di centri sportivi o palestre in ogni frazione, facendo lievitare esponenzialmente il debito pubblico e inibendo ogni iniziativa collocabile, invece, in "rete"». Longarone è pronta a mettere a disposizione di tutti la struttura, che consentirebbe di elevare il livello dei servizi sociali offerti dal nostro territorio posti a favore di tutta la comunità bellunese.«E' amaro anche rilevare affermazioni del genere "tornare sul Vajont per ricavarne due lire, oggi, è pazzesco, non dovevamo arrivare a questo". E' oltremodo amaro leggere queste dichiarazioni da parte di chi voleva fare la stessa cosa quindici anni fa (agli atti del Comune c'è il progetto della "fiaccola perenne", appunto una centralina idroelettrica), quando dalla sciagura erano passati trentadue anni e non quasi cinquanta, come oggi».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video