Longarone: il gelato artigianale gode di buona salute
Oscar De Bona alla Mig: «Tanti giovani vanno a lavorare nelle botteghe di famiglia in Germania»
Uno stand a Longarone Fiere
LONGARONE.
Stagioni più lunghe e cauto ottimismo. Lo stato di salute del mondo del gelato sembra buono, dall'analisi fatta da Paolo Garna (direttore di Longarone Fiere) e dal presidente dell'Appia Maurizio Ranon alla presentazione della Mig, la mostra internazionale del gelato, in programma al palafiere da domenica a mercoledì prossimo.
E' soprattutto il buon gelato artigianale italiano a vivere un buon momento, «perchè il consumatore è più attento a quello che mangia e premia la qualità», dice Ranon.
Pur nella difficoltà di individuare i numeri delle gelaterie italiane (secondo la Camera di commercio di Milano sono 8mila, per Confartigianato 36mila, differenza dovuta ai numerosi bar, ristoranti che vendono anche gelati), si osserva un aumento delle attività in questo settore, e un'inversione di tendenza per quanto riguarda il ricambio generazionale: «Fino a 5-6 anni fa i figli dei gelatieri delle nostre valli che lavoravano in Germania non seguivano le orme paterne», ha spiegato il neo presidente di Longarone Fiere Oscar De Bona.
«Negli ultimi due anni o per la crisi o perchè si sono accorti che altre attività rischiavano di essere meno remunerative, c'è stata un'inversione di tendenza, e molti sono i ragazzi che partono per la stagione in Germania, andando a lavorare nelle botteghe di famiglia». E chi quell'attività non ce l'ha più, perchè magari il padre l'ha venduta, ne apre una. Questa tendenza è confermata anche dalla percentuale degli emigranti che dalla Valzoldana si spostano in Germania ogni anno.
«A Zoppè i numeri sono quelli degli scorsi anni, il 75% circa della popolazione», ha detto il sindaco Renzo Bortolot. «Zoldo Alto e Forno di Zoldo sono attorno al 50%». La stagione tra l'altro si è allungata rispetto al passato: se un tempo i gelatieri aprivano le loro attività il primo di marzo e le chiudevano la prima domenica di ottobre, non è inusuale, oggi, prolungare l'apertura di almeno un mese.
Meno stagionale e sempre più di qualità, il gelato: esiste infatti un marchio, "artigelato", creato da Confartigianato Gelatieri e Cna Alimentare, che certifica l'adozione di un disciplinare di produzione che prevede l'impiego prevalente di materie prime naturali, fresche, selezionate direttamente presso il produttore. L'iniziativa ha carattere nazionale, è partita da poco e va nella direzione della tutela del gelato artigianale italiano.
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