Longarone: la polizia blocca un rave party nel Parco Dolomiti
Il blitz della squadra mobile di Belluno è scattato sabato, dopo le 21, in mezzo al bosco di Cajada, mentre alcuni giovani scaricavano da un furgone una ventina di casse acustiche e strumentazione e altri arrivavano in auto
BELLUNO. Un rave party è stato bloccato sabato sera dalla squadra mobile di Belluno in mezzo al bosco a Cajada, in pieno Parco. Una notizia confidenziale sabato sera ha mosso una decina di agenti, preoccupati che tra i tanti giovani partecipanti (tanti provenienti anche da fuori provincia) potesse girare tanta droga. Il blitz ha ad ogni modo «bloccato» ogni possibile traffico: una decina i ragazzi portati in questura per l’identificazione, alcuni dei quali con qualche precedente con la giustizia. Nei loro confronti, visto che non è stata trovata droga, nessuna denuncia d’ufficio per violazioni al codice penale: sulla loro testa pende solo la spada di Damocle dell’eventuale denuncia del Parco, per la violazione di proprietà privata (non avevano autorizzazione a fare il concerto). Sabato due auto di poliziotti della squadra mobile hanno raggiunto Cajada (Longarone), dove era stata segnalata la possibile organizzazione di un rave party al quale avrebbero partecipato giovani in possesso di notevoli quantità di stupefacente. Verso le 21, all’incrocio della statale verso Cajada, i poliziotti hanno notato la presenza di alcuni giovani muniti di sacco a pelo. Così hanno deciso di perlustrare la strada; salendo verso Malga Palughet, in località Col d’Igoi, in una zona completamente isolata e immersa nel bosco, hanno notato alcune persone che scaricavano materiale da un furgone. Sul posto era già stata montata un struttura composta da 18 casse acustiche di grosse dimensioni, collegate a una consolle professionale. Restando appostati, gli agenti hanno visto arrivare altri giovani su altre auto: «Siamo qui per una festa di compleanno di un amico», avrebbero dichiarato i partecipanti. In considerazione che nella zona non vi è copertura telefonica, gli agenti hanno ritenuto opportuno inviare in Questura i presunti organizzatori, dopo aver fatto ricaricare tutto il materiale sul furgone. Le persone controllate (alcune residenti in zona, altre provenienti da fuori regione), sono risultate «positive» in materia di precedenti per stupefacenti e per reati che hanno a che fare con l’organizzazione e la partecipazione a rave party. A confermare la sua presenza per un rave, poi, il dj bolognese, che ha dichiarato di essere stato contattato per l’organizzazione di questo genere di manifestazione. Di fatto la polizia non ha rinvenuto sostanze stupefacenti o accertato violazioni perseguibili d’ufficio: l’unica denuncia per gli organizzatori, quindi, potrà arrivare dal Parco, in quanto sarebbe stata violata la proprietà privata. (cri.co.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video