Longarone, presentato il progetto della variante: nuovo ponte e svincolo confermato

Il progetto modificato della variante prevede l’introduzione del nuovo ponte di via Campelli e la conferma dello svincolo a Longarone

Enrico de Col
La presentazione del progetto
La presentazione del progetto

Presentato l’atteso progetto modificato della variante. Punti chiave sono il nuovo ponte di via Campelli e la conferma dello svincolo a Longarone. I tecnici di Anas e l’amministrazione comunale hanno poi informato i cittadini su tempistiche e avanzamento dei lavori e progetti. Relatori sono stati i tecnici ingeneri Eleonora Tambozzo e Matteo Albertini di Simico, assente per motivi personali, invece, il commissario Saldini. Coinvolto anche il docente Gianmichele Calvi dell’Università di Pavia, esperto nella costruzione di ponti con progetti in varie nazioni, e che ha vinto la scorsa estate il bando di incarico di Simico per la modifica del progetto.

Il sindaco di Longarone 

«Prima di tutto», ha detto il sindaco di Longarone, Roberto Padrin, «ringrazio il commissario Saldini che in questi mesi ha abbracciato le nostre proposte capendo le necessità del territorio. Nel tempo si sono creati due gruppi e comitati di cittadini con diverse visioni, accontentare tutti è impossibile ma il punto è che questa è un’opera di cui tutti abbiamo bisogno perché il traffico nei fine settimana caldi è insostenibile. Non manca la soddisfazione per come è stata risolta la modifica richiesta più importante: ovvero il viadotto. Nel progetto di Anas originario, approvato e autorizzato, c’era infatti un viadotto troppo impattante ma ora è stato cambiato».

Il nuovo ponte sorgerà vicino a dove si trova ora il ponte Campelli, che sarà quindi rimpiazzato per permettere, sotto il suo ingresso, il passaggio della variante. Secondo i dati illustrati da Calvi, la strada nel ponte sarà larga circa 15 metri compresi marciapiedi e barriera. Le fondazioni saranno a prova di piena eventuale del Piave e sarà garantito il passaggio dai lati del ponte a piedi o in bici con l’aggancio salvaguardato per le ciclabili.

Il ponte 

Il ponte si può costruire entro al massimo un anno e mezzo e costerà tra i 18 e i 20 milioni di euro, circa 3 milioni in più rispetto al precedente viadotto. Per l’intera variante l’obiettivo è quello di chiudere la fase dell’appalto entro la fine del 2025 e si cercherà di velocizzare il più possibile. «Questo tempo aggiuntivo», continua Padrin, «rispetto a quanto annunciato lo scorso anno è causato dal cambio di progetto soprattutto per via delle autorizzazioni necessarie da parte dell’Autorità di Bacino e non solo per il via libera dell’abbassamento del viadotto».

Tambozzo ha spiegato che questo è un progetto di variante sostanziale e richiederà nuove approvazioni, ma solo sulle modifiche.

Il progetto del nuovo ponte ha trovato l’approvazione del comitato civico.

Lo svincolo 

Diverso discorso, invece, sull’altro tema sentito: quello dello svincolo di Longarone nell’area artigianale poco prima delle fiere.

«Qui siamo in disaccordo», spiega Renato Migotti per il comitato. «Per noi questo svincolo, a solo 1,5 km da quello della zona industriale, è inutile. Oltretutto danneggerebbe alcuni attività commerciali. Se non si può cancellare almeno limitiamolo nell’impatto abbassandolo di quota e mettendo due direzioni e non quattro».

I referenti di Simico hanno affermato che, per motivi di sicurezza e obbligo di via d’esodo, lo svincolo non si può togliere. «Secondo gli studi del traffico», spiega Tambozzo, «non si possono ridurre le corsie e quindi sarà confermato lo svincolo a quattro direzioni. Ci sarà la conferma del parco fluviale ma con una barriera acustica obbligatoria. Assolutamente esclusa la soluzione della strada in trincea che non si può fare per norma idraulica: ce lo impone l’Autorità di Bacino. Ora il progetto deve tornare ai vari ministeri per la definiva riapprovazione ma senza variazioni sostanziali tranne il ponte altrimenti si rischia di allungare l’iter».

Da segnalare alcune visioni contrapposte del pubblico. Alcuni cittadini, quelli del gruppo con portavoce Antonio De Bona, sollecitano di fare presto ed evitare ancora nuove modifiche visto che il progetto si sta discutendo da più di un anno e ci sono preoccupazioni sull’effettivo inizio dei cantieri.

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