L’operaio milionario si è licenziato
LIMANA. Gratta e vinci e liquidazione. Ci sono abbastanza soldi, per vivere sereni, anche nelle prossime generazioni. Cinque milioni di euro e il tfr della Costan diventano una polizza vita eterna, ecco perché il fortunatissimo vincitore del Maximiliardario, comprato alla tabaccheria da Fumera di Limana, avrebbe deciso di licenziarsi dal reparto lastrature dell’azienda che si occupa di refrigerazione. Il condizionale non è d’obbligo, ma è soltanto un po’ di prudenza, perché la fonte sono diversi colleghi di lavoro dell’operaio di Giaon. E se poi servono delle conferme, basta passare nei luoghi abitualmente frequentati dal possessore del biglietto vincente, con quel numero 13 che ancora lampeggia nella parte superiore e in quella inferiore del biglietto. È tutto un «l’ho sentito anch’io», un «è vero e io avrei fatto lo stesso». La sintesi sta in quel «beato lui» pronunciato dall’uomo di via Roma, la strada più centrale di Limana e anche del vicino di casa.
E non è un’indiscrezione, semmai una certezza anche un retroscena gustoso. La grattata non l’hanno data né lui né il fratello, ma la madre. La stessa signora c he all’inizio della settimana scorsa aveva detto e ridetto di non aver vinto un bel niente. Un atteggiamento comprensibile, dopo che qualche giorno prima una mezza ammissione le sarebbe scappata con le amiche.
Non c’è da contare sull’aiuto di Tania Nora, la tabaccaia portafortuna, che tra i doveri professionali ha anche la consegna del silenzio. Conosce molto bene la famiglia della frazione di Giaon: «Non dirò mai di chi si tratta, perché non sarebbe giusto da parte mia, allo stesso tempo aggiungo che non li ho più sentiti. Mi hanno garantito che si ricorderanno di me e di mio marito e mi fermo a quelle parole al telefono dell’inizio della scorsa settimana. Intanto, mi accontento della grande pubblicità, che ha avuto la mia tabaccheria».
Sono finite anche le feste, dopo quelle alla Costan e al Bar Dassi: «Ci siamo fermati a quella dell’altra sera», precisa il gestore Sesto Paganin, «non ci sono novità. Siamo sempre contenti che il nostro paese sia stato così baciato dalla fortuna. Per una settimana, siamo stati a centro dell’attenzione di tutti e questo può anche essere molto bello. L’avessi comprato io quel Gratta e vinci».
Silenzio da parte della famiglia vincitrice. Si può soltanto dire che la fortuna ha scelto bene e si è fatta pagare soltanto 20 euro, per restituirne addirittura 5 milioni. Quasi 10 miliardi delle vecchie lire. Il sindaco Mario Favero ricorda sempre quella del centro sanitario, ma ci sono anche l’asilo, piuttosto che la biblioteca.
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