L’opposizione boccia Massaro

«Giunta inefficiente: in città c’è degrado, mancano le manutenzioni. Opere pubbliche? Solo sogni»
BELLUNO. Le manutenzioni? Assenti. Risposte alle interrogazioni? Non pervenute. Bocciatura completa per i primi cinque mesi di governo della giunta Massaro da parte di alcuni dei gruppi consiliari di opposizione. «Questi 130 giorni evidenziano tutte le inefficienze della giunta: pur cambiando gli uomini è rimasta l’incapacità amministrativa», sintetizza Franco Roccon. Alla conferenza sono presenti lui, Paolo Gamba con un paio di consiglieri, Raffaele Addamiano e Francesco Pingitore. Mancano il Pd, «un ibrido che non sappiamo se c’è o no», inizia Roccon, e la Lega Nord, «che si è sfilata. Noi siamo l’opposizione a Palazzo Rosso».


Molti i temi messi sul tavolo dai consiglieri, che lamentano prima di tutto il ritardo con cui viene risposto alle loro
interrogazioni
(il regolamento prevede 30 giorni, i termini vengono spesso sforati) e il fatto che non tutte le loro domande vengono prese in considerazione. Ma è il tema del
degrado
a giocare un ruolo da protagonista, in negativo: «Non si è intervenuti negli ultimi cinque mesi come non lo si è fatto negli ultimi cinque anni», spiega Addamiano. Che fa un esempio: «Sotto i portici di piazza dei Martiri vengono affissi i papiri di laurea, ma quando vengono staccati restano stracci di carta e scotch sui muri. Questo è un segno di incuria che non è bello da vedere nel salotto della città». Addamiano chiede che venga individuato uno spazio apposito per non perdere la tradizione ma al contempo per migliorare l’aspetto dei portici cittadini. Anche sul
ponte degli alpini
è necessario un intervento: molte luci sono bruciate. «Dicono che costa troppo. Ma mancano 10 mila euro al Comune?», attacca Gamba.


Pingitore, invece, segnala la mancanza di
interventi nelle frazioni
e qualche uscita sui giornali che lo ha fatto sorridere: «È colpa dei roditori se non funzionano più le
luci
lungo le strade? Qui c’è qualcuno che si sta arrampicando sugli specchi».


Paolo Gamba accende i riflettori sulla
ex caserma Piave
e sull’associazione Insieme per il bene comune. Aveva presentato un’interrogazione per sapere se il Comune avesse fatto verifiche sulla associazione e sulla sua situazione economica, visto che è previsto un intervento di ristrutturazione di 136 mila euro: «Risposta: nessuna verifica», dice Gamba. «E l’assessore ha aggiunto che il quadro economico dei lavori è ipotetico perché molti lavori saranno fatti in economia da membri dell’associazione. Ma com’è possibile ristrutturare un compendio del Comune in questo modo? E se qualcuno si facesse male durante i lavori chi ne risponderebbe? Non sono neanche stati fatti rilievi fotografici della condizione degli immobili prima dell’intervento».


Franco Roccon invece promette battaglia sul
debito fuori bilancio
che sarà riconosciuto oggi in consiglio e che è legato alla sentenza sul percolato della discarica di Cordele. Infine il
piano delle opere pubbliche
: «Non vediamo scritti molti degli interventi promessi e lanciati sui giornali. Vediamo spostati al 2018 i lavori sui marciapiedi, al 2019 alcuni interventi nelle frazioni che sono molto attesi. Non c’è alcun incarico per la progettazione del nuovo ponte sul Piave in sostituzione del Bailey. Questo pare un bel libro dei sogni che non si concretizzerà».


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