L'opposizione contro Prade "Senza soldi né progetti"
Manifesti e incontri nelle frazioni: «Racconteremo cosa succede nell’amministrazione Prade»
BELLUNO
. «Prade: crisi in...finita. Chi paga?». E’ il titolo dell’iniziativa pensata da tutti i gruppi di opposizione in consiglio comunale. Il programma prevede incontri con i cittadini in tutte le frazioni e un manifesto per spiegare alla gente cosa sta succedendo in Comune, le magagne dell’amministrazione Prade e le conseguenze dello sforamento del patto di stabilità. Partito Democratico, Patto per Belluno, Belluno democratica la Sinistra, Alternativa civica e Insieme per Belluno sono tutti d’accordo: quello che è successo in consiglio lunedì è pazzesco.
«Abbiamo chiesto di conoscere il nuovo progetto politico», ricorda Jacopo Massaro caprogruppo Pd, «senza risposta. Ma la nostra domanda non era capziosa e poteva togliere dubbi sulla spartizione di posti. Invece la maggioranza ne è uscita a pezzi e ognuno ha votato sì per i motivi più differenti. Tutto questo è grave per la città ed è nostro dovere spiegare ai cittadini come stanno le cose e cosa succede».
Balcon (Patto) dice qualcosa che in molti hanno pensato: «Volevo andarmene, mi vergognavo di stare lì. Non è così che si rappresentano i cittadini, abbiamo visto scene che la nostra città non merita. Non si sa chi ha vinto e chi ha perso, so solo che lundì ho visto parecchia gente messa a 90 gradi».
E’ Maria Teresa Cassol a spiegare l’iniziativa dell’opposizione per le prossime settimane: «Un manifesto e un calendario di incontri nelle frazioni, per raccontare cosa succede in Comune. Mentre la maggioranza discute chiusa nei salotti, l’opposizione va tra la gente. Qui stanno decidendo i generali, ma l’amministrazione non è ripartita con nuovo vigore, nè dai programmi, non c’è nessun entusiasmo e gli unici nastri che stanno tagliando sono quelli di lavori avviati da noi. Siamo preoccupati, perché alla fine di questa amministrazione non ci saranno più soldi nè progetti, riescono ad avere soldi solo dagli amici della Regione».
Marco Perale conferma: «Quando c’eravamo noi dalla Regione arrivava solo qualche briciola. Vediamo cose assurde, come chiamare “nuovo polo del nuoto” il rifacimento di un tetto. Ieri i sette consiglieri dissidenti hanno fatto una penosa marcia indietro, hanno riletto lo stesso documento pesantissimo contro Prade, ma stavolta lo hanno usato per votare sì. Nel contempo», prosegue Perale, «si è assistito all’evaporazione della Lega Nord, che evidentemente prende ordini da fuori e sta solo aspettando gli assetti regionali. Per il resto solo promesse dal sindaco-assicuratore».
«Se non hanno portato l’accordo in aula», conclude Massaro, «è perché è impresentabile». Infine, da tutti, una battuta su Paolo Costa: «Per forza ha votato sì». (i.a.)
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