Lorenzago in pole position per le vacanze del Papa

La comunità cadorina aspetta Benedetto XVI dopo l'annuncio che non andrà a Bressanone
LORENZAGO.
In attesa della neve. Che arriverà probabilmente quest’oggi, per imbiancare anche la Pasqua. Ma in attesa anche dell’annuncio che dovrebbe essere ormai prossimo: il Papa di nuovo a Lorenzago. Così la comunità che per sette volte ha accolto un pontefice aspetta la conferma di poter accogliere, il prossimo luglio, di nuovo Ratzinger. Ieri il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Karl Golser, ha annunciato che il Capo della Chiesa non trascorrerà le vacanze in riva all’Isarco, a Bressanone.

 Nei giorni scorsi era stato mons. Anfossi, vescovo di Aosta, a fare un annuncio analogo per Introd.

 «Sono due motivi in più», ha subito commentato Mario Tremonti, sindaco di Lorenzago, «per sperare di essere ancora prescelti. Incrociamo le dita, fiduciosi».

 Ma il sindaco condivide, parola per parola, quanto ha dichiarato ieri Golser. «Per noi quello che conta è che il Santo Padre possa trascorrere un periodo di riposo, indipendentemente dal luogo», ha detto il vescovo amico di Ratzinger. «Vogliamo troppo bene a questo papa per non augurargli di fare le vacanze dove, davvero, trae più beneficio per la sua salute», sottolinea, dal canto suo, il sindaco. Facendo intendere che Benedetto XVI potrebbe optare anche per Castelgandolfo, la sede tradizionale dei suoi periodi di riposo.

 Si sa che la diocesi di Treviso ha fatto recapitare in vaticano l’invito per la villetta della tenuta Mirabello, ai piedi del Monte Cridola. Si sa pure che c’è molta nostalgia, nell’ambito dei più stretti collaboratori del papa, per l’ambiente che hanno trovato in Cadore, quello naturale ma anche quello dell’accoglienza e dell’affetto. Si sa, insomma, che in Vaticano si desidererebbe tornare a Lorenzago. Ma prima di tutto s’impongono le esigenze di riposo del pontefice.

 Il Vaticano, per ora, non si è espresso, ma è ovvio che lo farà molto presto. Potrebbe accadere nei prossimi giorni. Sempreché, però, la vacanza si svolga in ambiente diverso da Castelgandolfo, altrimenti non c’è ragione di dare alcun annuncio.

 A Lorenzago, peraltro, non si è riscontrato alcun movimento che faccia preludere a un ritorno tanto illustre. «Nessuno si è fatto avanti, nessuno ha chiesto informazioni», puntualizza il sindaco Tremonti. «Non sappiamo di visite al Mirabello. Purtroppo, quindi, non ci sono segnali che ci possano illudere che il sogno si avveri. Ma, ripeto, noi aspettiamo con fiducia».

 Da Bressanone, dove ieri ci si è augurati che Ratzinger possa essere loro ospite nel 2011, il sindaco Albert Puergstaller mette le mani avanti: «Il Papa non verrà a Bressanone ed è ovvio che sono molto dispiaciuto in quanto eravamo pronti ad accoglierlo con grande affetto. Da quello che so, comunque, non ha deciso di andare in altre località; quindi non è escluso che quest’anno resti a Roma e trascorrerà le sue ferie a Castel Gandolfo».

 «Noi, però, continuiamo a fare il tifo - insiste Marco D’Ambros, sacrestano della parrocchia, consigliere comunale, coordinatore del gruppo che gestisce il museo Wojtyla. «E stiamo organizzando l’estate come se il Papa fosse tra noi. A cominciare da tutta una serie d’iniziative al museo». Museo, però, che ha urgente necessità di un ripasso del tetto, dal quale durante l’inverno è piovuto abbondantemente. L’amministrazione comunale ha sollecitato l’aiuto della Regione. I fondi necessari ammontano a 80 mila euro. Ma solo tra aprile e maggio, con l’insediamento della giunta e del consiglio, Lorenzago riuscirà ad avere risposta.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi