L’ospedale di Feltre piange l’ex primario Bauce

Ha guidato la Radiologia del Santa Maria del Prato negli anni Ottanta quando arrivarono i primi apparecchi per la ecografia e la Tac

Laura Milano
L'ex primario Giovanni Bauce
L'ex primario Giovanni Bauce

FELTRE. Si è spento nel reparto di  Medicina dell’ospedale di Feltre, all’età di 86 anni, Giovanni Bauce, stimato professionista che negli anni Ottanta ha ricoperto l’incarico di primario  della Radiologia del Santa Maria del Prato. Il medico, originario di Padova dove ha conseguito la laurea e le specializzazioni in Radiologia con il famoso cattedratico Lenarduzzi, Fisiatria e Medicina del lavoro, era arrivato a Feltre nel 1962 per entrare a far parte dell’équipe di Vincenzo Boschi, alla guida di un reparto ancora poco tecnologico. Un reparto dove molto contavano le intuizioni diagnostiche alla lettura delle vecchie lastre e soprattutto l’ascolto dei pazienti.

Di questo narra il successore di Bauce, Franco Ladini, che gli è subentrato nel 1991, anno del pensionamento. «Con Boschi primario e Giovanni De Bigontina aiuto, in un clima amicale e disteso, Gianni come lo chiamavano tutti si era subito ben inserito», racconta Ladini, «anche perché era ancora il Santa Maria del Prato ospedale dei feltrini e di comunità e non “stabilimento” come è stato denominato dopo, all’atto di trasformazione in azienda. Bauce aveva conseguito l’idoneità nazionale nel 1978 e in quel periodo è diventato primario di Radiologia, in successione di Vincenzo Boschi e in accordo con De Bigontina che aveva ceduto il passo. Negli anni in cui Bauce ha diretto il reparto è arrivata la prima ecografia, nel 1980, la prima nel Veneto, e nel 1990 il reparto è stato dotato di Tac a strato singolo, anticipando i tempi a Feltre rispetto alle cliniche universitarie, che è stata aggiornata l’anno successivo in Tac spirale».

Una volta, con meno tecnologia, c’era più tempo da dedicare al paziente e anche alla formazione del personale paramedico, continua sempre Franco Ladini. «Con Bauce sono stati formati i primi tecnici di Radiologia, quando ancora non c’era la scuola, e l’équipe con queste nuove figure professionali ha potuto seguire anche l’ospedale di Lamon». Erano i tempi in cui nessun medico guardava l’orologio né tanto meno contingentava i minuti da dedicare ai pazienti. «Se posso ricordare un aneddoto», continua Ladini, «il primario Bauce aveva molto contestato l’introduzione del timbratore per il cartellino, per lui era un affronto proprio perché il tanto tempo speso non era ripagato nemmeno in termini di fiducia. E aveva contestato la definizione di “stabilimento di Feltre” invece di ospedale Santa Maria del Prato, e mi diceva: “ma cosa siamo, una catena di montaggio? I pazienti non sono prodotti di fabbrica!”».

Bauce era molto aggiornato sugli aspetti della silicosi e della tubercolosi, perché in quegli anni il problema era sentito. «Feltre era l’ultimo sanatorio rimasto nel Veneto e molto spesso le due patologie erano correlate», conclude l’ex primario Ladini.

I funerali di Giovanni Bauce, che lascia la moglie Maria Luisa e la figlia Anna che ha intrapreso la carriera del padre a Padova, saranno celebrati mercoledì alle 11 in Cattedrale a Feltre.

Argomenti:Luttifeltre

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi