Lotti lancia De Menech «Ha lavorato per Belluno»

Il ministro alla presentazione del resoconto di fine mandato del deputato Incontro con gli amministratori e linee guida per la campagna elettorale Pd 
BELLUNO. Un tomo di 400 pagine e solo per la seconda metà del mandato. Roger De Menech non ha ancora in mano una ricandidatura sicura per il 4 marzo, ma l’incontro di ieri con il ministro dello sport Luca Lotti fa crescere le speranze del Partito democratico bellunese. In viaggio verso Cortina, Lotti ha voluto incontrare gli amministratori Dem bellunesi a Ponte nelle Alpi ed essere presente all’appuntamento di De Menech per il resoconto di fine mandato.


«In questo volume», sottolinea il deputato del Pd, «c’è la concretezza delle cose fatte per i cittadini e per i territori, e la rivendicazione delle azioni di governo. In questi cinque anni abbiamo rimesso la montanità al centro della politica nazionale. Il nostro è un percorso di autonomia concreta e non sbandierata, un passo alla volta, mettendo in campo tutte le risorse possibili per dare una prospettiva futura a questo territorio». De Menech ricorda il Fondo per i comuni di confine e il lavoro fatto per Cortina 2021 e annuncia un tour elettorale che toccherà tutta la provincia. «Un racconto dati alla mano su quanto fatto e quanto vorremmo ancora fare». Parla di concretezza e di opportunità arrivate dal governo a tutto il territorio anche Maria Teresa De Bortoli, sindaco di Pedavena.


De Menech dunque è pronto per partire con la campagna elettorale ma, pur avendo ricevuto un’investitura unanime dai circoli bellunesi e pur essendo stato “l’ufficiale di collegamento” tra il governo e la provincia, la sua rielezione non può ancora considerarsi blindata.


«Credo, mi auguro e spero che il partito segua il principio territoriale, candidando le persone che più si sono spese», dice Lotti che pur restando vago è uno dei pochi ad avere in mano il pallino delle candidature Pd. Il ministro si definisce «amico di De Menech», cui riconosce: «L’enorme impegno a favore di questo territorio». Resta il problema dei sondaggi, che danno il Pd in difficoltà: «Il libro di governo è molto corposo, ma certamente abbiamo comunicato male e non siamo riusciti a farci capire da tutti». Lotti ricorda le difficoltà degli ultimi cinque anni: «Dobbiamo raccontare e spiegare quello che abbiamo fatto, come e perché. Ci sono stati errori, ma i dati che dimostrano la crescita del Paese sono incontrovertibili, così come la conquista di diritti importanti». Il ministro esorta a una campagna elettorale fatta di dialogo, soprattutto con chi non vuole votare e senza dare per scontati i sondaggi: «Gli uomini che ci mettono la faccia fanno la differenza e dai collegi arriveranno belle sorprese».


Prima di tutto, però, un omaggio a Sergio Reolon, nell’anniversario della morte: «Un pezzo straordinario della storia politica di questa provincia», dice De Menech e nei prossimi giorni ci saranno alcune iniziative dedicate a Reolon.




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