Luca De Carlo fuori dal Parlamento

In Calabria spuntano 4 mila voti per FdI che cambiano la geografia degli eletti e spengono i 12 giorni di gloria di Calalzo
Stefano da Rin Puppel-Perona-Calalzo di Cadore-Festa in Piazza per l'elezione del Sindaco De Carlo Luca alla Camera dei Deputati
Stefano da Rin Puppel-Perona-Calalzo di Cadore-Festa in Piazza per l'elezione del Sindaco De Carlo Luca alla Camera dei Deputati

BELLUNO. Un colpo di scena clamoroso che cambia la prospettiva degli eletti bellunesi in Parlamento. Luca De Carlo, candidato alla Camera nel collegio proporzionale con Fratelli d’Italia e dato per eletto il 5 marzo, ieri è ufficialmente uscito dall’elenco dei parlamentari. La vicenda è complessa e sospetta, come nella migliore tradizione italiana.

Succede infatti che nel collegio Calabria Sud siano improvvisamente spuntati quattromila voti in più per Fratelli d’Italia, voti che non c’erano nella prima pubblicazione dei risultati elettorali nè nelle e mail di posta certificata inviate dai Comuni al termine delle operazioni di scrutinio. I quattromila voti in più, già ribattezzati “il miracolo di FdI” sono apparsi durante le operazioni di verifica da parte della Corte d’Appello di Catanzaro. A questo punto, dunque, il partito di Giorgia Meloni in Calabria ha più voti che in Veneto e per uno 0,1% di scarto il candidato Fausto Orsomarso entra in Parlamento come ventesimo deputato di FdI al posto di Luca De Carlo.



L’attribuzione dei seggi è su base nazionale ed ogni circoscrizione ne ha un numero fisso, pertanto le novità calabresi che scalzano De Carlo si riflettono sulla coalizione di centrodestra e in particolare sulla Lega Nord, che nel nostro collegio ottiene un deputato in più: il trevigiano Giuseppe Paolin.

La storia potrebbe non essere finita qui, perché Orsomarso ha strappato un seggio che Forza Italia pensava di avere saldamente in mano e i rappresentanti calabri di Fi hanno già annunciato che faranno ricorso e che andranno in procura, perché centinaia dei loro voti sono scomparsi dai verbali. I tempi e l’esito di questa azione, tuttavia, sono incerti e a questo punto fa fede quanto emerso ieri in Corte di Cassazione.

La notizia è arrivata inattesa ieri in tarda mattinata, quando Paolin ha scoperto di essere tra gli eletti da fonti della Corte d’Appello. Inizialmente sembrava che in Veneto ci fosse stato un riconteggio, invece ben presto si è capito che l’elezione di un leghista in più nel collegio Belluno-Treviso era l’effetto di un domino innescato dalla parte opposta della Penisola. La conferma definitiva è arrivata nel tardo pomeriggio, quando lo stesso De Carlo ha ricevuto l’informazione dai referenti di FdI in Cassazione, ma l’importante notizia non è ancora stata trasmessa ufficialmente nè alla Prefettura di Belluno, che dovrà inviare i telegrammi agli eletti e che ieri era completamente all’oscuro del fatto che esistesse un problema, nè all’Osservatorio elettorale regionale del Veneto che invece sapeva della questione ma in forma ufficiosa.

Si chiudono così i 12 giorni di gloria di Calalzo, che ha festeggiato a lungo il suo sindaco eletto deputato a sorpresa, grazie ad un risultato elettorale consistente. Per due giorni De Carlo è rimasto incredulo e cauto, dopodiché le celebrazioni sono partite, inesorabilmente in grande stile. Durante la festa in piazza con tutto il paese è comparsa una mega torta gigante e al culmine dell’euforia De Carlo ha anche fatto un discorso al popolo affacciato dal balcone del municipio. Il tutto condito dai video con la gallina più famosa d’Italia dopo quella di Banderas e dai selfie con Giorgia Meloni, che al posto di una fornitura di uova di montagna dovrà accontentarsi della piccantissima ’nduja calabrese.
 

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