Luci, nuovi cimiteri e caldaie: Perenzin congela tutti i bandi

Feltre, un mese e mezzo per individuare soluzioni alternative.  Il sindaco: «Tanti dubbi sulle scelte fatte da Vaccari»

FELTRE. Privatizzare forse non è l’unica soluzione ai problemi del Comune, che ha le casse vuote e infrastrutture vecchie, costose e inefficienti. Su questo tema il nuovo sindaco Paolo Perenzin e la sua giunta rifletteranno, con la consulenza di esperti, per un mese e mezzo nel tentativo di scongiurare - o quantomeno raddrizzare - l’operazione di smantellamento dei servizi pubblici progettata e avviata dall’amministrazione Vaccari. In ballo ci sono la gestione e l’ammodernamento dei tredici cimiteri (in metà dei quali i loculi sono esauriti), degli impianti di illuminazione (circa 3.500 punti luce) e delle caldaie (una quarantina) degli edifici comunali, soprattutto scuole e uffici. Tutte strutture avviate verso una privatizzazione a tempo che in sostanza funzionano così: il Comune lancia il bando, trova l’azienda disposta a farsi carico di investire milioni per rinnovare le infrastrutture in cambio dei guadagni garantiti dal risparmio (o dai servizi connessi) per un tot di anni. E alla scadenza tutto torna in mano all’ente pubblico, che si riappropria di impianti più moderni e più “ecologici”.

Fosse così semplice, ci sarebbe anche poco da discuterne. In realtà la vicenda è molto più complessa. In ballo ci sono i destini degli operai comunali che attualmente hanno in carico i servizi, ad esempio i due elettricisti. E poi ci sono le tariffe, che sono destinate ad aumentare o quantomeno a non ridursi, perché i privati devono portarsi a casa un margine che va dal sei al venti per cento. E ancora perché non sempre privatizzare significa migliorare, come si è visto nel caso dell’acqua.

«Il punto è che l’amministrazione Vaccari non ha valutato nessuna alternativa», spiega Perenzin. «Si è deciso di privatizzare e si sono aperti i bandi. Ma noi non abbiamo elementi per dire che questa è la strada giusta. Perciò ho congelato tutto per 45 giorni. Insieme agli assessori nelle prossime settimane valuteremo con la massima tempestività se ci sono altre possibilità».

I tempi sono stretti. Ed è opportuno chiarire che lo stop ai bandi non blocca la presentazione delle offerte, che andrà avanti regolarmente per non creare turbative d’asta. Il 31 maggio scade il termine per la consegna delle offerte per i cimiteri. Poi, a ruota, seguiranno quelli per la gestione e l’ammodernamento delle caldaie e degli impianti di illuminazione. «È soprattutto per le luci che siamo convinti di poter evitare la cessione ai privati», dice il sindaco. «Credo che il Comune possa puntare ad ottenere finanziamenti per le energie alternative e tenere in casa la gestione, risparmiando da subito sulle bollette». Il riferimento è soprattutto a quei 260 milioni di fondi europei che sono a disposizione dei Comuni che aderiscono al Patto dei sindaci per il risparmio energetico. Una strada che Vaccari, nonostante i consigli del suo alleato Gino Piolo, ha inspiegabilmente ignorato. «Ma queste sono considerazioni che faremo più avanti», prosegue il sindaco Perenzin. «Oggi è obbligatorio valutare tutte le possibili soluzioni. Poi magari salterà fuori che privatizzare è l’opzione giusta, ma dobbiamo esserne convinti, anche perché ci stiamo impegnando dieci anni».

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